Promuovere il turismo sulle orme di San Francesco. Questo l’obiettivo
dell’associazione “I Cammini di Francesco in Toscana” e dell’omonimo
progetto. Proprio su questo tema si è svolto un incontro nella sala di
Consiglio Comunale alla presenza dell’onorevole Silvia Costa, del sindaco di
Arezzo Alessandro Ghinelli, dell’arcivescovo Riccardo Fontana, del vice
presidente della Regione Lucia De Robertis, coordinatrice del progetto per la
Regione Toscana, di Giovanni Tricca, presidente dell’associazione “I cammini di
Francesco in Toscana” e dei sindaci aderenti alla stessa. I comuni interessati
sono undici: Chiusi della Verna, Pieve Santo Stefano, Badia Tedalda, Sestino,
Arezzo, Castiglion Fiorentino, Cortona, Anghiari, Sansepolcro, Caprese
Michelangelo e Monterchi.
Il sindaco Alessandro Ghinelli: “è un progetto transregionale che,
in termini economici, potrebbe portare tanto al rilancio della città e al territorio.
Qualsiasi cosa che a livello culturale ci possa aiutare ad accrescere il
turismo è ben accetta, ancora di più se si tratta di iniziative che ci legano
ad altre realtà territoriali. Se abbiamo la capacità di pensare in grande,
questa idea dei Cammini di Francesco potrà portarci ottimi risultati”.
L’arcivescovo Riccardo Fontana: “il progetto dei Cammini di Francesco era un
sogno che adesso è diventato realtà. Abbiamo fatto passi significativi con la
Regione Umbria e anche Marche e Lazio sono in sintonia con questa iniziativa.
Innanzitutto, Francesco è il santo più vicino al cuore della gente, è una meta
di riferimento interiore al di là delle scelte politiche ed esistenziali. In un
momento di crisi di identità come quella attuale questi punti di riferimento
sono essenziali. Inoltre, dopo Assisi, il primo luogo più importante legato a
San Francesco è La Verna, che è in terra nostra. Notevole è anche il risvolto
economico di questo tipo di iniziativa”.
Lucia De Robertis: “la Regione prosegue nella sua attività di
coordinamento. È un’occasione straordinaria, mettiamocela tutta, con
l’obiettivo del 2017 per partire”.
“Il nostro scopo è quello di entrare a far parte dei Cammini d’Europa, da qui
l’incontro con l’onorevole Silvia Costa, per promuovere la conoscenza,
l’approfondimento, la sostenibilità e l’accessibilità dei sentieri percorsi dal
santo di Assisi in Toscana, ma anche la cultura e la bellezza valorizzando il
turismo sostenibile, per recuperare antichi borghi e strutture di accoglienza,
per tutelare l’ambiente e il territorio, per incentivare la riscoperta e la
ripresa dei mestieri, promuovendo azioni di sostegno per l’imprenditoria
giovanile” – ha spiegato Giovanni Tricca.
L’onorevole Silvia Costa: “la parte Toscana e dell’Italia centrale dei
Cammini è ben delineata. Il programma dell’itinerario culturale europeo viene
giudicato dal Consiglio d’Europa, attraverso l’Istituto del Lussemburgo. Se su
questo progetto c’è un accordo tra l’associazione, i Comuni e le regioni
coinvolte, come è di fatto, può avere buone prospettive di sviluppo in Europa.
La prima cosa è che ci sia un comitato scientifico, che già è presente, che
individui e definisca meglio questo progetto. Una volta definito deve essere
individuato un soggetto europeo che faccia da governance europea, che può
promuovere l’associazione. Terzo passo che il percorso sia condiviso e che
l’accessibilità e le finalità educative siano presenti nel progetto.
L’obiettivo è far diventare il percorso francescano, già nel 2018, parte
dell’anno europeo del patrimonio culturale”.
Un progetto, quindi, da presentare all’Europa in linea di continuità e
collaborazione con Umbria, Lazio, Emilia Romagna e Marche. Per la
realizzazione della rete dei Cammini e dei servizi messi a disposizione è stato
creato un comitato tecnico, coordinato dall’ingegner Maurizio Bacci, un
comitato scientifico coordinato dalla professoressa Donatella Pagliacci e una
consulenza per tutti gli aspetti economici di cui è responsabile la dottoressa
Laura Morini. Inoltre, per assicurare una piena conformità e coerenza delle
finalità generali con la vocazione francescana è stato istituito un comitato
dei garanti, che fa riferimento agli ordini dei frati francescani.
I siti presi in considerazione dal progetto sono sia quelli direttamente
visitati dal santo di Assisi, che quelli di tradizione francescana: Santuario
de La Verna, Convento di Cerbaiolo, Eremo di Montecasale, Eremo della Casella a
Caprese Michelangelo, Castello di Montauto, la Croce di Anghiari, Basilica di
San Francesco ad Arezzo, l’Eremo di Le Celle a Cortona.
Per quanto riguarda i percorsi il primo obiettivo consiste
nell’individuazione, verifica complessiva e definizione dei sentieri che
collegano: La Verna con Cerbaiolo e Montecasale, verso l’Umbria direzione
Pietralunga; La Verna con Caprese Michelangelo, Anghiari, Arezzo e Cortona
verso l’Umbria, via lago Trasimeno; Badia Tedalda e Sestino con l’Emilia
Romagna via San Leo e Verucchio. Sono previsti anche percorsi verso la via
Francigena, che congiungono Cortona a Siena, un collegamento con l’Eremo di
Camaldoli e un nuovo percorso intermedio di attraversamento della piana di
Sansepolcro. Un passo fondamentale, quindi, consiste nella definizione dei
tracciati e nella messa in sicurezza dei sentieri, secondo quanto previsto
dalla normativa europea e da quella relativa alla Rete Escursionistica Toscana,
con l’apposita segnaletica conforme e coerente a un disciplinare unico per le
regioni interessate, anche in funzione dell’interregionalità delle iniziative
promosse. I cammini potranno essere percorsi a piedi, a cavallo, in bicicletta.
E i sentieri, una volta definiti, saranno dotati di strumentazione tecnologica
ad hoc per la gestione di dispositivi elettronici a fini informativi e di
sicurezza.
Il progetto, quindi, intende anche valorizzare e incentivare la crescita
economica sostenibile del territorio e disciplinare le iniziative relative ai
servizi che verranno messi a disposizione dei pellegrini. Sono quindi state
intraprese azioni comuni volte al sostegno di realtà imprenditoriali
giovanili con Microcredito, Banca Etica, Gal Appennino aretino e progetto
Policoro. Si prevede che la messa in opera dei primi provvedimenti
necessari per una organizzazione di base possa portare al raddoppio in un anno
del numero dei fruitori dei “Cammini di Francesco in Toscana”, oggi calcolabile
in 30mila presenze, con una evidente ricaduta positiva per il sostegno
economico, la promozione dei territori e per un’occupazione rivolta soprattutto
al mondo giovanile.
La definizione delle tappe, concordata con le regioni limitrofe, consentirà di
offrire un’accoglienza adeguata a tutte le necessità e richieste di ospiti e
pellegrini. Tutti potranno usufruire delle informazioni necessarie anche
mediante l’uso di applicazioni scaricabili su pc, smartphone, tablet, che
saranno disponibili lungo i sentieri.
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