Approfondire spunti toccati solo marginalmente dalla lunga
requisitoria del pubblico ministero Marco Dioni e svilupparli anche in chiave
civile associandosi comunque alla richiesta di 27 anni di condanna chiesti dal
pm per Padre Gratien Alabi. Questo l’intento degli avvocati di parte civile
impegnati domani nell’udienza in programma presso la Corte di Assise di Arezzo
che vede imputato il frate africano accusato dell’omicidio volontario e della
soppressione del cadavere di Guerrina Piscaglia, la 50enne sparita oltre due
anni fa da Ca Raffaello nell’Aretino. L’udienza di domani anticipa quella
chiave di venerdi 14 ottobre quando sarà la volta degli avvocati difensori
Rizieri Angeletti e Francesco Zacheo chiamati a smontare le tesi dell’accusa
sostenuta dal pm, basata anche sull’invio da parte dell’imputato di un sms dal
cellulare di Guerrina ad un’utenza conosciuta solo da lui, sul comportamento
adottato dal religioso dopo la sparizione della donna finalizzato, secondo il
pm, a ritardare l’avvio delle indagini e soprattutto sull’invenzione del
personaggio di “zio Francesco”. Per tutta questa serie di motivazioni Dioni ha
chiesto la condanna a 27 anni. Il verdetto della Corte d’Assise, presieduta da
Silverio Tafuro, è previsto per la fine di ottobre, non è escluso addirittura
per il 24 ottobre data in cui Guerrina Piscaglia avrebbe compiuto 52 anni.
Fonte: Ansa
mercoledì 12 ottobre 2016
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