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    mercoledì 21 ottobre 2015

    L’Italia più bella si scopre a piedi. Dalla via Francigena alla via del Sale

    Seguire pellegrinaggi che portano a un santuario, percorrere un’antica via del sale, costeggiare linee ferroviarie dismesse o mulattiere dimenticate. Dimenticate in passato, oggi queste antiche vie offrono itinerari slow dove è facile scoprire che il tempo talvolta si ferma. Come moderni viandanti, partire per i tanti cammini presenti in Italia è un’occasione per rivendicare lentezza, gustando bellezze architettoniche, natura e sapori autentici. La più famosa è la via Francigena, quasi duemila chilometri, percorsa per la prima volta dall’arcivescovo di Canterbury circa mille anni fa, dalla Gran Bretagna a Roma. Tante le tappe degne di sosta. Dalla strada romana antica nei pressi di Donnas, vicino Aosta, alla Via Emilia.

    Il Duomo di Fidenza, con i rilievi dei pellegrini in cammino. Le colline dolci della Val d’Orcia, Monteriggioni, la roccaforte senese fondata a difesa dei confini nord della repubblica nel 1213, ma anche San Gimignano. E Lucca, che offriva la possibilità di venerare le spoglie di numerosi santi. La discesa di Radicofani lungo la vecchia Cassia è uno dei tratti più belli, poi tra uliveti e boschi si passa da Bolsena e il suo lago, scendendo lentamente a Roma. Il Cammino dei Briganti è ben più breve. È un percorso ad anello di 71chilometri che parte e finisce a Tagliacozzo, vicino al’Aquila. È un cammino di confine, che attraversa un territorio che oggi vaga tra Abruzzo e Lazio, ieri tra Stato Pontificio e Regno Borbonico. 


    Oggi l’esperienza degli antichi viaggiatori viene riproposta a piedi da paese a paese lungo questo sentiero semplice, ben percorribile, con posti attrezzati. Si cammina a quote basse, tra gli 800 e i 1300metri, tra terre di boschi e montagne, vallate e piccoli centri medievali, facendo tappa per assaggiare piatti della tradizione. Per il Cammino di San Benedetto è il culto (e l’amore per la natura) a guidare attraverso il sentiero che parte da Norcia, con la splendida Basilica, e, percorrendo 300 chilometri, porta a Montecassino, nella valle del Liri, attraversando i luoghi più significativi della vita di san Benedetto da Norcia. Tra boschi di pioppi, fiumiciattoli e colline, campi di grano e pascoli, attraversa i Monti Sibillini e Subiaco, nell’alta valle dell’Anienie, con alcuni bellissimi monasteri benedettini. 

    È San Francesco invece a guidare il percorso che attraversa l’Umbria da nord a sud e prosegue verso la Valle Santa di Rieti, fino a raggiungere la tomba dell’apostolo Pietro a Roma. Il cuore della via è Assisi, patria del santo, di cui si possono contemplare i resti nella splendida Basilica. Si passa per il santuario della Verna, immerso nei boschi dell’Appennino toscano, per l’Eremo del Cerbaiolo a Pieve Santo Stefano e per l’Eremo di Montecasale a Sansepolcro. E, attraverso la Riserva Naturale dell’Alpe della Luna, nel silenzio dei boschi abitati da daini,cervi e caprioli, si giunge a Gubbio, dove vale la pena sostare per vivere l’atmosfera spirituale del Convento di San Francesco. 

    Richiede sette giorni a piedi la Via del Sale, originariamente percorsa dai mercanti. Si parte da Varzi, antico borgo dell’Oltrepò Pavese, famoso per il salame che vi si produce, sede del Castello della potente famiglia Malaspina che deteneva il dominio di numerosi feudi del la zona, e della Chiesa dei Cappuccini, pieve del XII secolo dedicata a San Germano, patrono del paese. Si transita per Monteforte, terra di boschi di castagni e felci, e Castellaro, villaggio dal tipico aspetto medievale con costruzioni in sasso. Attraversando il Parco naturale dell’Antola e l’Alta Via dei Monti Liguri, si arriva a Sori sulla Riviera ligure di Levante. Dove potete recuperare con le specialità del posto, dalla focaccia genovese alle linguine con il pesto. È immersa nella macchia mediterranea sarda la Strada del Vino Carignano, che vaga per duecento chilometri dall’entroterra al mare tra vigneti e cantine dell’isola, dove degustare il rosso del Sulcis Iglesiente. 

    La Via degli Dei, invece, porta a fare trekking tra Bologna e Firenze, 130 chilometri lungo l’antico tracciato della Flaminia Militare. Perché Via degli Dei? Perché il percorso attraversa località come Monzuno (o Mons Iovis,monte di Giove), Monte Venere e Monte Luario (Lua era la dea romana dell’espiazione). L’itinerario parte da Bologna per salire a San Luca, e poi seguire il lungo Reno fino a Sasso Marconi, dove si inerpica per Contrafforte Pliocenico. Infine si giunge a Firenze con una straordinaria vista dall’alto da Fiesole. E’ caratterizzata dai selciati di origine romana che troviamo in diversi tratti del percorso,ma anche dai grandi boschi e le torri in pietra di Monte Adone. La parte più alta del cammino è quella di Contrafforte Pliocenico, con le sue grandi faggete, e porta alle colline dolci della piana del Mugello. (Fonte: MICOL PASSARIELLO - Repubblica)
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