Nella proposta di
Bugli, i Comuni di Badia Tedalda e Sestino "scompaiono" dal
territorio regionale
"A scanso di
equivoci, teniamo molto a mantenere la nostra "toscanità" e, se
necessario, lo ribadiremo!". Alberto Santucci, già sindaco di Badia
Tedalda dal 1999 al 2009 e tornato primo cittadino nel maggio dello scorso
anno, commenta con il sorriso la notizia della proposta di riorganizzazione
territoriale da parte dell'assessore regionale Vittorio Bugli che – lo abbiamo
visto nei giorni scorsi – prevede per la provincia di Arezzo la suddivisione in
6 Comuni, compreso quello che riunisce 5 delle 7 municipalità della Valtiberina
Toscana, ossia Sansepolcro, Anghiari, Caprese Michelangelo, Monterchi e Pieve
Santo Stefano. I due Comuni montani, Badia Tedalda e Sestino, non sono
previsti. Una svista dell'assessore oppure l'intenzione di cederli alle regioni
confinanti? "A dire il vero – precisa Santucci – in questi giorni ero
impegnato nel delicato lavoro di modifica dello statuto dell'Unione dei Comuni
(il sindaco di Badia è anche assessore del nuovo ente comprensoriale n.d.a.),
per cui non ci ho fatto molto caso. E comunque, abbiamo messo per iscritto che
la gestione dei servizi associati e che la programmazione più in generale è
relativa a tutti e 7 i Comuni: l'assessore può disegnare e ridisegnare
qualsiasi tipo di territorio, ma poi dovrà fare i conti con una logica che
difficilmente gli darà ragione. Se comunque per ora si tratta di una ipotesi
con relativa mappatura, nessun problema, anche se ovviamente sono rimasto
sorpreso dall'espressione di questa volontà". Nel caso, Sestino più
orientata verso le Marche e Badia Tedalda verso la Romagna? "E' anche
normale che Sestino abbia collegamenti con le Marche, come avviene in tutte le
zone di confine, ma mi risulta che anche lì non vi sia la voglia di uscire
dalla Toscana. Chiusa questa parentesi, parlo ovviamente per Badia Tedalda e
dico che storicamente siamo l'avamposto montano di Rimini, della riviera
adriatica e della Romagna, ma la nostra collocazione geografica è in Toscana. E
dalla Toscana non vogliamo uscire. Concetti che abbiamo evidenziato anche 6
anni fa, quando con il famoso referendum si è concretizzato il passaggio di 7
Comuni (alcuni dei quali confinanti con il nostro) dalle Marche alla Romagna:
la proposta era valida anche per noi, ma subito mettemmo in chiaro le nostre
intenzioni". Come noto, il Comune di Badia Tedalda comprende anche l'isola
amministrativa di Ca' Raffaello, oggi all'interno della Romagna; ebbene,
nonostante tutto, un'anziana persona – ai tempi in cui erano in vigore le
targhe recanti le sigle delle province – ebbe a precisare quanto segue:
"Quando lasciamo in sosta davanti le nostre auto lungo la strada e davanti
a casa, facciamo persino manovra pur di mostrare la targa "Ar" a chi
transita e a fargli capire che siamo in Toscana".
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