È stato consegnato stamani alla cancelleria del
tribunale di Arezzo che a sua volta trasmetterà gli atti al Riesame di Firenze,
il ricorso in cui l’avvocato Luca Fanfani chiede la scarcerazione di Padre
Gratien Alabi, il frate congolese accusato di omicidio volontario e
soppressione di cadavere. L’indagine riguarda la scomparsa, il primo maggio di
un anno fa, della 50enne Guerrina Piscaglia da Ca’ Raffaello frazione del
comune di Badia Tedalda. Il legale avrebbe puntato soprattutto sulla mancanza
del corpo che lascia dubbi sulla morte della donna, avrebbe contestato lo
spazio temporale in cui il frate l’avrebbe uccisa (una mezz’ora) e le indagini
effettuate dall’accusa sul fantomatico ‘zio Francesco’ e la sua auto grigia
giudicate da Fanfani “poco accurate”. Il Tribunale del riesame ha adesso dieci
giorni di tempo per pronunciarsi. Intanto proseguono le indagini che non
escludono un prossimo incidente probatorio con Cristina, una prostituta romena
che avrebbe dichiarato di essere stata minacciata da padre Gratien dopo aver
fatto alcune domande su Guerrina e un ulteriore sopralluogo al cimitero di San
Gianni a Sestino per controllare tre sepolture. Fonte: ANSA
martedì 5 maggio 2015
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