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    lunedì 15 ottobre 2012

    Sestino, "Salviamo la scuola di montagna"


    La scuola del futuro? Sarà come un Centro civico” - ha affermato il ministro della pubblica istruzione Profumo. Nell’ultimo consiglio comunale, celebrato il 10 ottobre, l’aria che vi si respirava sapeva tutt’altro che di futuro. La minoranza ha sollevato, tra i vari argomenti, il problema dell’Istituto Comprensivo “L.Voluseno”. Data per cancellata l’autonomia, l’amministrazione si è mostrata adagiata su contraddittorie posizioni emerse in varie sedi, e soprattutto in sede di conferenza zonale dell’istruzione.

    L’istituto “Voluseno”, che comprende le scuole di Sestino e di Badia Tedalda, dovrebbe essere accorpato alle “cosiddette” scuole della montagna valtiberina, per formare una realtà che va da Caprese Michelangelo, passando per Pieve S.Stefano – preventivata come sede del nuovo maxi-Istituto- continuando per Badia Tedalda e finire a Sestino. Alunni sparsi in un territorio di 427 Kmq, settanta km di distanza tra i due capoluoghi estremi, due passi appenninici- in mezzo- sui mille metri. Quale “comunità” o “ azienda” scolastica si può formare in tale contesto?  Chi conosce la storia dei nostri Istituti, sa bene che Sestino e Badia Tedalda, hanno avuto in passato il riconoscimento dell’estremo disagio, delle tante difficoltà territoriali e sociali in cui esse versano e che, negli anni, sono stati effettuati sforzi notevoli da parte delle amministrazioni comunali non solo per salvare l’autonomia ma per fare della scuola un cuore pulsante del territorio. A tal fine si ricordano, tra le altre attività, il premio “Scuola di qualità”, convegni periodici per mettere a confronto esperienze diverse e aggiornamento degli insegnanti, l’adesione al progetto “Errequadro”, pubblicazioni sugli esiti dei lavori didattici, l’aspirazione a realizzare il progetto “A scuola senza zaino”, ammodernamento degli edifici scolastici. Ciò è stato possibile anche grazie alla sensibilità delle istituzioni superiori, dall’allora Provveditorato agli Studi, alla Provincia di Arezzo, all’UNCEM, alla Regione Toscana, che - pur rientrando tra quelle più “virtuose”- nei sui “tagli” in passato non aveva inserito l’Istituto “L. Voluseno”. La minoranza in consiglio comunale è rimasta delusa dall’inerzia della Amministrazione, che fino ad ora ha pensato soltanto a tagliare servizi scolastici. Né ha colto l’occasione di trasferire tutte le scuole nell’abbandonato complesso polivalente turistico di Camiano, preferendo spendere altri 700.000,00 euro - con un ritardo di tre anni - su area archeologica e senza spazi esterni.  Un maxi-Istituto di alta valle sarebbe veramente ingestibile. E con ciò a rischio di attenzione sono i più lontani, perché “non hanno i numeri”. I “numeri” sono gli alunni, cioè i nostri figli e i nostri nipoti; sono persone che hanno diritti come i più fortunati territorialmente, con la scuola magari a 5 minuti, istituzioni e attività di sostegno. La scuola non può avere una dimensione territoriale quasi da Unione dei Comuni. Né può essere strumento di trattativa per aggiustare le posizioni più variegate.

    Il Gruppo consiliare “Insieme per Sestino”, ritiene che l’Istituto “L.Voluseno” se non ha i “numeri” ha diritto ad essere una scuola che risponda alle capacità di dare istruzione e formazione agli alunni di montagna e senza ulteriori aggravi per le famiglie. Almeno una pari dignità nei diritti, visto che questi territori soffrono perdite enormi di servizi e di lavoro. E ciò si realizzerà più facilmente mantenendo l’autonomia. Non guardiamo al passato o semplicemente al quotidiano ma incominciamo a costruire il futuro!(Arezzo Notizie)


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