La scuola del futuro? Sarà come un
Centro civico” - ha affermato il ministro della pubblica istruzione Profumo.
Nell’ultimo consiglio comunale, celebrato il 10 ottobre, l’aria che vi si
respirava sapeva tutt’altro che di futuro. La minoranza ha sollevato, tra i
vari argomenti, il problema dell’Istituto Comprensivo “L.Voluseno”. Data per
cancellata l’autonomia, l’amministrazione si è mostrata adagiata su
contraddittorie posizioni emerse in varie sedi, e soprattutto in sede di
conferenza zonale dell’istruzione.
L’istituto “Voluseno”, che comprende le
scuole di Sestino e di Badia Tedalda, dovrebbe essere accorpato alle
“cosiddette” scuole della montagna valtiberina, per formare una realtà che va
da Caprese Michelangelo, passando per Pieve S.Stefano – preventivata come sede
del nuovo maxi-Istituto- continuando per Badia Tedalda e finire a Sestino.
Alunni sparsi in un territorio di 427 Kmq, settanta km di distanza tra i due
capoluoghi estremi, due passi appenninici- in mezzo- sui mille metri. Quale
“comunità” o “ azienda” scolastica si può formare in tale contesto?
Chi conosce la storia dei nostri Istituti, sa bene che Sestino e Badia Tedalda,
hanno avuto in passato il riconoscimento dell’estremo disagio, delle tante
difficoltà territoriali e sociali in cui esse versano e che, negli anni, sono
stati effettuati sforzi notevoli da parte delle amministrazioni comunali non
solo per salvare l’autonomia ma per fare della scuola un cuore pulsante del
territorio. A tal fine si ricordano, tra le altre attività, il premio “Scuola
di qualità”, convegni periodici per mettere a confronto esperienze diverse e
aggiornamento degli insegnanti, l’adesione al progetto “Errequadro”,
pubblicazioni sugli esiti dei lavori didattici, l’aspirazione a realizzare il
progetto “A scuola senza zaino”, ammodernamento degli edifici scolastici.
Ciò è stato possibile anche grazie alla sensibilità delle istituzioni
superiori, dall’allora Provveditorato agli Studi, alla Provincia di Arezzo,
all’UNCEM, alla Regione Toscana, che - pur rientrando tra quelle più
“virtuose”- nei sui “tagli” in passato non aveva inserito l’Istituto “L.
Voluseno”.
La minoranza in consiglio comunale è rimasta delusa dall’inerzia della
Amministrazione, che fino ad ora ha pensato soltanto a tagliare servizi
scolastici. Né ha colto l’occasione di trasferire tutte le scuole
nell’abbandonato complesso polivalente turistico di Camiano, preferendo
spendere altri 700.000,00 euro - con un ritardo di tre anni - su area
archeologica e senza spazi esterni.
Un maxi-Istituto di alta valle sarebbe veramente ingestibile. E con ciò a
rischio di attenzione sono i più lontani, perché “non hanno i numeri”. I
“numeri” sono gli alunni, cioè i nostri figli e i nostri nipoti; sono persone
che hanno diritti come i più fortunati territorialmente, con la scuola magari a
5 minuti, istituzioni e attività di sostegno. La scuola non può avere una
dimensione territoriale quasi da Unione dei Comuni. Né può essere strumento di
trattativa per aggiustare le posizioni più variegate.
Il Gruppo consiliare “Insieme per Sestino”, ritiene che l’Istituto “L.Voluseno”
se non ha i “numeri” ha diritto ad essere una scuola che risponda alle capacità
di dare istruzione e formazione agli alunni di montagna e senza ulteriori
aggravi per le famiglie. Almeno una pari dignità nei diritti, visto che questi
territori soffrono perdite enormi di servizi e di lavoro. E ciò si realizzerà
più facilmente mantenendo l’autonomia. Non guardiamo al passato o semplicemente
al quotidiano ma incominciamo a costruire il futuro!(Arezzo Notizie)
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