E’
stato approvato pochi giorni fa l’accordo preliminare di strategia che i
territori Casentino e Valtiberina hanno presentato congiuntamente al comitato governativo
nazionale per definire le strategie di intervento nei quattro settori (scuola,
sociale, trasporti, turismo) che interessano il cosiddetto progetto delle “aree
interne”, fortemente voluto dal governo, seguito dall’ex ministro Fabrizio
Barca, e finalizzato a disincentivare lo spopolamento delle zone rurali e
montane anche tramite l’erogazione di finanziamenti per il potenziamento di
servizi locali mirati su interessi sollevati dalle amministrazioni.
Come
ci ha detto il portavoce dell’area casentinese Massimiliano Mugnanini, Sindaco
di Montemignaio, “C’è stato, ad Arezzo, un incontro operativo del comitato di
regia, dopo l’approvazione del preliminare, per fare il punto della situazione
e per decidere le prossime mosse”. Oltre allo stesso Mugnaini erano presenti il
sindaco Marco Renzi (Comune di Sestino) e i due presidenti delle Unioni Tellini
e Frullani, ed alcuni tecnici. “Gli esiti sono positivi, si va verso la firma
del protocollo d’intesa con la Regione ed i Ministeri competenti, preludio della
fase più concreta e operativa dove iniziare a definire gli interventi
concreti”.
In
questa fase, lavorare sulla progettazione degli interventi previsti dal
preliminare, significa iniziare ad allocare concretamente le risorse per le
azioni da svolgere sui territori. Risorse che oltre a quelle stanziate dal
Governo prevedono anche l’implementazione da parte regionale, che ha destinato
alle aree interne l’1% delle risorse strutturali del proprio bilancio. Questo
porta ad un totale di circa 3,9 milioni l’anno per tutta l’area, quindi una
cifra di poco inferiore ai 2 milioni annui per comprensorio.
“Il
dato più significativo – commenta ancora Mugnaini – e che fino a questo momento
abbiamo lavorato in piena sinergia e siamo riusciti a coinvolgere le
territorialità in maniera complessiva e unitaria. Sarà importante, dopo la
firma della convenzione, farci trovare pronti ad attuare le azioni individuate
in modo celere ed efficace, perché il prosieguo del percorso – che è progettato
per una durata settennale – dipende appunto da quanto saremo stati capaci di
tradurre in opere concrete i princìpi contenuti nel preliminare”.
A
circa un anno dall’inizio dei primi incontri e delle prime progettazioni,
presto sapremo dunque quali azioni sono state messe in campo dalle istituzioni
locali per intervenire in zone che rischiano di essere sempre più
marginalizzate rispetto alla possibilità di erogare servizi pubblici. La parola
d’ordine dovrebbe essere la qualità, unica carta da spendere in aree altrimenti
svantaggiate per definizione.
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