Ma vuoi vedere che alla fine hanno ragione quelli de El
Niño, che da tempo ormai stanno prevedendo un inverno aggressivo, che ci farà
battere i denti di brutto? Il calo termico, entro 2-3 giorni - a quanto pare -
sarà di circa 15 gradi. Qualche giorno fa, abbiamo messo a confronto due tesi:
quella "apocalittica" degli studiosi d'oltre Oceano, Nord e Sud
America, rispetto ai meteo-climatologi del centro europeo di Reading - una
settantina di chilometri ad Ovest di Londra - che invece elaborano previsioni a
lungo termine drasticamente diverse, dando retta a modelli matematici che al
contrario annunciano una stagione tendenzialmente più temperata, alle nostre
latitudini, in linea con una generale tendenza all'aumento delle temperature.
Venerdì la giornata si svolta. Ci sarà un cambiamento
radicale delle condizioni del tempo a partire da venerdì 20 e sabato 21. La
gigantesca e finora immobile "bolla" di alta pressione di discendenza
subtropicale, che grava su tutta l'Europa dall'inizio di novembre, terrà duro,
grosso modo, fino alle prime ore di venerdì, tanto da far persistere ancora
dense nebbie di primo mattino. Poi gradualmente l'anticiclone si sposterà verso
la Spagna lasciando due varchi aperti, a Occidente e a Oriente dell'arco
alpino. Varchi che serviranno alla altrettanto poderosa area depressionaria,
generata nel Mare del Nord e spinta da aria gelida polare, per invadere la
nostra Penisola, che sarà attaccata attraverso la Valle del Rodano, ad Ovest, e
lungo il "canale della Bora",
a nord Est.
Un vuoto improvviso colmato dal gelo. L'alta pressione, dopo
aver raggiunto la penisola iberica tenderà a salire di latitudine per
raggiungere addirittura l'Islanda. Questo non farà altro che
"eccitare" gli elementi e dare così maggior vigore all'area ciclonica
nordeuropea, tanto che - come sempre succede in presenza di forti basse
pressioni - finirà per attirare dal polo Nord venti che si annunciano
addirittura furibondi, che complicaranno ancor di più il quadro. Le basse
pressioni, in fondo, non sono che la rappresentazione di una delle tante verità
della vita, riscontrabili in diversi ambiti: e cioè ogni vuoto viene sempre
comunque colmato.
La situazione in Italia. Il "muro" roccioso della
catena alpina avrà la funzione di determinare un differente grado
depressionario tra le regioni al di là delle Alpi e la Pianura Padana. Al di
quà della barriera, dunque, si verrà formando un minimo ciclonico che nel giro
di qualche giorno si sposterà verso Est e varcherà l'Adriatico. La zona di
accesso occidentale della bassa pressione porterà anche qui aria assai fredda
dalla Valle del Rodano, accompagnata da venti tumultuosi di Maestrale (Nord
Ovest), ovviamente sul mare della Liguria, mentre proverranno da Sud Ovest
(Libeccio) su tutto il Tirreno, dove il mare si andrà ingrossando di giorno in
giorno, fino a diventare burrascoso. I previsori si spingono a dire che le
correnti d'aria potranno soffiare fino a 100 km l'ora. Dall'altra parte, cioè
dal "canale della Bora", succederà più o meno la stessa cosa: ci sarà
un forte richiamo di correnti forti e
gelide di Grecale (Nord Est), la classica Bora che gli abitanti di
Trieste conoscono fin troppo bene.
Pioggia e molta neve, ma domenica torna il sole . Le Alpi,
prima di tutto, ma anche l'Appennino cominceranno a coprirsi di bianco, a
partire da 7-800 metri di quota. Domenica toccherà alla parte centrale
dell'arco alpino, dove la neve scenderà copiosa. Le piogge riguarderanno
invece, all'inizio specialmente, le regioni settentrionali più vicine alle
montagne. Mentre sulle pianure tenderà a prevalere ancora la nebbia. Sabato 21
pioggia in Toscana, Lazio e Campania, ma domenica il cielo, specialmente al
Nord, tornerà sereno con solo qualche nevicata sulle Alpi. Il tempo tenderà a
migliorare anche al Centro. La neve si farà vedere sull'Appennino al di sopra
degli 800 metri. Le cose si mettono invece decisamente al brutto al Sud, in
Calabria e Sicilia, soprattutto, tra piogge, temporali e neve oltre i 1500
metri.
Ma sarà il freddo l'osso duro. Fino a 15° di calo, come s'è
detto, rispetto ad oggi. L'inverno, quello vero, dunque comincerà domenica 22,
più ancora da lunedì 23, quando di notte si scenderà mediamente sugli 0 gradi
in molte città del Nord, con punte di -2 o -3° a Milano e Torino. Le massime
non andranno oltre i 5-6 gradi. Al Centro, stessa storia: 5-7° in meno rispetto
alla temperatura
cui ci eravamo abituati dall'inizio di novembre, e in
particolare dall'Estate di San Martino in poi. I modelli matematici in uso a
Reading annunciano insomma una fine del mese con un deciso calo delle
temperatura e l'arrivo di "sciabolate" d'aria polare dal Nord Europa.
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