Padre Gratien Alabi, il prete congolese
in carcere dal 23 aprile 2015 perché accusato dell’omicidio di Guerrina Piscaglia, presto a processo, ha scritto una lettera al suo
avvocato, Francesco
Zacheo. Un grido d’aiuto, il suo, che si è sempre proclamato innocente e totalmente estraneo ai fatti
contestatigli dalla Procura di Arezzo: “Avvocato, la prego, mi faccia
uscire di qui” ha
scritto, disperato, il religioso al suo legale, ringraziandolo per
il lavoro svolto finora.
A
rivelare della missiva Il
Corriere di Arezzo, che dà anche aggiornamenti sul figlio della
casalinga scomparsa, il quale nutrirebbe ancora la speranza di vedere la mamma tornare a casa: “Chissà
se il 24 ottobre, per il suo compleanno, viene a trovarmi?”,
avrebbe confidato il giovane ai familiari.
Sono
giorni di attesa questi per l’imputato, che ha scelto di farsi processare con
rito ordinario e, quindi, con il
dibattimento in aula, convinto di potere dimostrare la sua innocenza. A
collaborare con il suo legale anche l’avvocato del foro di Rieti, Riziero Angeletti, che con ogni probabilità entrerà a far parte del collegio
difensivo del sacerdote.
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