Mons Fontana ha
parlato della vicinanza della diocesi a queste parrocchie montane, nel segno di
una chiesa che si avvicina all’uomo.
Domenica, 13 settembre, hanno suonato a festa le campane della antica pieve
di S.Pancrazio di Sestino . E' stato nominato, infatti, il nuovo parroco, don
Leonardo Mancioppi, dopo un "interregno" di qualche  anno.
Sono saliti fino a Sestino, per l'occasione, l'arcivescovo Riccardo
Fontana, molti sacerdoti di varie parrocchie della diocesi, amici, parenti di
questo giovane parroco,  che  proviene da Cortona. Piena e in attesa
la chiesa  di S.Pancrazio, dove i fedeli hanno ascoltato la pubblicazione
del decreto di nomina, letto dall'arcivescovo Fontana, hanno accompagnato 
la "presa  di possesso" della chiesa attraverso i
"luoghi" salienti della missione  pastorale: il fonte 
battesimale, il confessionale, l'ambone, l'altare.
Il parroco ha dichiarato non solo la disponibilità di rito ma la gioia di
essere stato chiamato a svolgere la sua missione tra popolazioni ricche di vita
religiosa, dove ogni grappolo di case, si può dire, conserva ancora l'impronta
di un radicamento ecclesiale  diffuso e sentito.
Mons  Fontana ha parlato della vicinanza della diocesi a queste
parrocchie montane, nel segno di una chiesa che si avvicina all'uomo, che ne
comprende le preoccupazioni, quando oggi sono chiamati - i fedeli – a nuove
testimonianze anche controcorrente, in una società che ha eletto a parametri
altri "valori" rispetto a quelli indicati nel vangelo. Uno sguardo
paterno - ha sottolineato ancora - verso Sestino, la cui antica pieve porta i
segni di una lunga tradizione culturale e  cristiana, legata alla diocesi
di Arezzo anche nel segno  di chiese  dedicate a S.Donato.
L'importanza storica e artistica della pieve è un po' il fulcro della vita
di questo territorio, nel quale , dopo il Municipium romano, è stata la pieve
ad ereditare il territorio e ad amministrarlo nello spirituale e - per qualche
tempo - anche nel  temporale, giacchè il Vicario - designato dalle
popolazioni locali – entrava nell'ufficio ricevendo l'investitura dall'
arciprete della pieve, allora "di nessuna  diocesi".
Sotto le volte della  chiesa  sono risuonate ancora parole di
fede, canti di intima gioia, quasi echi  delle antiche  assemblee
sinodali, delle liturgie millenarie di popoli "rurali", che 
uscivano dai campi e tornavano nei campi, con la croce in  mano, a custodire
un "creato"  , che oggi quantomai ha bisogno di cure.
La gioia di accogliere l'ingresso del nuovo arciprete, per  le
parrocchie  di Sestino capoluogo, di Monterone  e di S.Donato, e il
saluto  di benvenuto sono stati espressi dal Consiglio pastorale.(Fonte:saturnonotizie.it)
 
 
 

 
 
 
 
 
 
 
 
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