A metà tra una poesia e un racconto, lo scritto trovato in casa di
Guerrina Piscaglia ha dato agli inquirenti una certezza: la donna sapeva
scrivere bene quindi quegli sms con errori grammaticali non possono essere
stati scritti da lei. A queste conclusioni sono giunti gli inquirenti dopo aver
letto la poesia del paradiso degli animali, trascritta da Guerrina e pubblicata
dal Corriere di Arezzo.
Una calligrafia un po’ infantile per scrivere di un fatto accaduto intorno al
2012 quando la donna perse un gatto cui era molto affezionata.
LA
POESIA
C’e’
un posto in Paradiso, chiamato “Ponte dell’Arcobaleno”.
Quando
muore una bestiola che è stata particolarmente cara a qualcuno, questa bestiola
va al ponte dell’arcobaleno.
Ci
sono prati e colline per tutti i nostri amici tanto speciali così che possano
correre e giocare insieme.
C’è
tanto cibo, acqua e sole, ed essi sono al caldo e stanno bene.
Quelli
che erano vecchi e malati sono ora forti e vigorosi. Quelli che erano feriti o
storpi sono di nuovo integri e forti, come noi li ricordiamo nel sogno dei
giorni e dei tempi passati.
Sono
felici e contenti, tranne che per una piccola cosa: ognuno di loro sente la
mancanza di qualcuno molto amato, qualcuno che hanno dovuto lasciare indietro…
Corrono
e giocano insieme, ma un bel giorno uno di essi improvvisamente si ferma e
guarda lontano, verso l’orizzonte. I suoi occhi lucidi sono attenti, trema per
l’impazienza: tutto ad un tratto si stacca dal gruppo e comincia a correre,
volando sul verde prato, sempre più veloce.
Ti
ha riconosciuto, e quando finalmente sarete insieme, vi stringerete in un
abbraccio pieno di gioia, per non lasciarvi più. Una pioggia di baci felici
bagnerà il tuo viso; le tue mani accarezzeranno di nuovo l’amata testolina e
fisserai ancora una volta i suoi fiduciosi occhietti, per tanto tempo lontano
dalla tua vita ma mai assente dal tuo cuore.
Allora
attraverserete, insieme, il Ponte dell’Arcobaleno.
Febo aspettami
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