Già un contatto in carcere con
Zacheo, tornerà nei prossimi giorni. "Giura di essere innocente. Col
collega si era rotto il rapporto fiduciario". Continuerà la strategia del
silenzio?
La notizia è di quelle che non si
aspettava nessuno. Padre Graziano, accusato dell'omicidio di Guerrina
Piscaglia, ha un nuovo avvocato, che non si chiama più Luca Fanfani, il legale
che ha portato la faccia e le motivazioni del frate su tutti i media d'Italia.
Al suo posto arriva Francesco Zacheo, pugliese, del foro di Lecce.
E'
successo tutto molto rapidamente alla fine della settimana scorsa, anche in
procura hanno saputo da poche ore della staffetta e per ora nessuno riesce a
darne una spiegazione sicura. Prelude a un cambio di strategia difensiva, cioè
quella di avvalersi della facoltà di non rispondere che Luca Fanfani ha
consigliato al frate fin dal settembre scorso, quando ne aveva assunto la
tutela? Oppure significa attestarsi ancora di più sulla linea del silenzio
rispetto alla quale il giovane avvocato aretino aveva lasciato intuire qualche
perplessità, specie dopo l'esito del Riesame?
Il nuovo
legale racconta il contatto. «Facevo parte di una delegazione dell’ambasciata
congolese, ho parlato con il sacerdote mi ha ripetuto di essere innocente, poi
l’ho lasciato con i suoi connazionali. Poco dopo ho saputo della nomina». Il
legale leccese sarà di nuovo ad Arezzo fin dai prossimi giorni. «E mi
piacerebbe anche che Luca Fanfani, col quale mi incontrerò, continuasse a
occuparsi del caso». Fra lui e Padre Graziano, spiega Zacheo, «è venuto meno il
rapporto di fiducia. Ma parlerò con il frate per capire se il rapporto è
recuperabile».
I tempi
sono stretti. La procura marcia a pieno ritmo. Già a settembre il Pm Marco
Dioni dovrebbe presentare al Gip la richiesta di giudizio immediato, basata
sull’evidenza delle prove. A quel punto le strade aperte sono due: o la corte
d’assise, a rischio di oltre vent’anni di carcere, o il rito abbreviato dinanzi
allo stesso giudice dell’udienza preliminare, con lo sconto di un terzo della
pena ma con margini di difesa ancor più ridotti.
Per ora
di certo c'è che con Fanfani e Padre Graziano si rompe una coppia che pareva
indissolubile. Il figlio dell'ex sindaco, ora consigliere del Csm, ha seguito
passo, passo le vicissitudini del frate, dalla scelta del silenzio dopo che il
sacerdote era stato iscritto nel registro degli indagati il 5 settembre alla
prima misura cautelare del 25 ottobre, il divieto di espatrio, e via, via fino
all'arresto del 23 aprile, nel convento romano dei premostratensi in cui Padre
Graziano era ospite dopo aver lasciato la sua casa di Perugia.(Fonte:LaNazione.it)
0 commenti:
Posta un commento