La tesi difensiva dell’avvocato
di padre Gratien Alabi sovverte in toto il quadro accusatorio messo in piedi
dalla Procura di Arezzo: la casalinga di Ca’ Raffaello verrebbe dipinta come
una stalker
A qualche giorno dal rigetto del
ricorso per la scarcerazione di padre Gratien Alabi da parte del Tribunale del
Riesame di Firenze, l’avvocato del religioso congolese promette battaglia. Non
solo accusa la Procura di Arezzo di avere finora condotto le indagini in
maniera lacunosa e poco chiara, ma avanza una tesi che, se provata,
ribalterebbe totalmente il quadro accusatorio messo in piedi nei confronti del
sacerdote congolese, tratto in arresto lo scorso 23 aprile.
L’avvocato Luca Fanfani, come
confermato da Giangavino Sulas ieri, durante la diretta di Pomeriggio 5,
avrebbe messo in piedi una tesi difensiva che dipingerebbe la casalinga 50enne
scomparsa da Ca’ Raffaello come una stalker. Non solo perché ossessionata
dall’amore morboso per padre Gratien, confermato da molti testimoni che
raccolsero le confidenze di Guerrina, e dallo stesso religioso, che raccontò di
aver subito da lei pressioni e intimidazioni in merito alla sua presunta
gravidanza.
Il legale del religioso insiste
anche nel ritenere che la donna avesse un rapporto morboso, e degno di
approfondimento da parte della Procura, con il pizzaiolo etiope che,
interrogato dagli inquirenti, ha ammesso che Guerrina pretendeva da lui un
legame di carattere ‘intimo’. Le sue parole sarebbero inoltre corroborate dai
tabulati telefonici, secondo cui la donna fece al giovane 325 telefonate per un
totale di 27 minuti, proprio nei giorni immediatamente precedenti alla sua
scomparsa.
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