Ribaltone
Imu. Terreni
agricoli montani e parzialmente montani salvi dalla stangata. Il Governo
mantiene gli impegni con gli agricoltori: in 26 comuni aretini agricoltori ed
imprenditori agricoli professionali in possesso di terreni ubicati in area
considerata montana (contraddistinti nella classificazione dell’Istat dalla
lettera “T”) o parzialmente montana (dalla lettera “P”) non dovranno pagare l’Imu. Prorogato anche il termine per
il pagamento per tutti gli altri territori che invece l’Imu sui terreni
agricoli dovranno pagarla e lo dovranno fare martedì 10 febbraio, e non più,
come in precedenza previsto, lunedì 26. A confermarlo è Coldiretti
Arezzo dopo la decisione
del Consiglio dei Ministri straordinario che ha fissato nuovi criteri per il
pagamento con esenzione totale per 19 comuni e parziale per 7 su 37 comuni. In
Toscana sono complessivamente 163 i comuni in cui i coltivatori diretti saranno
“esentati” su 279. “Il Governo, bisogna dargliene atto, – analizza Tulio Marcelli, Presidente Coldiretti Toscana – ha mantenuto gli impegni e
che dimostrato grande sensibilità nei confronti di quanti vivono e lavorano
nelle aree di montagna dove svolgono un ruolo di presidio del territorio
insostituibile per l’intera collettività. L’Imu sui terreni marginali avrebbe
avuto effetti devastanti: avremo rischiato un nuovo spopolamento delle campagne
quando, al contrario, dovremo incentivare il ritorno alle aree montane,
soprattutto dei giovani”.
Un “ribaltone” dunque a favore dei coltivatori diretti e
degli imprenditori agricoli professionali, o a chi a loro affitta, che va nella
direzione auspicata da Coldiretti all’inizio di questa vicenda e nei confronti
della quale aveva espresso molte perplessità sulla disparità di trattamento. I
nuovi criteri prevedono – spiega Coldiretti – che l’esenzione si applica ai terreni agricoli, nonché a quelli non
coltivati, ubicati nei Comuni classificati come totalmente montani, come
riportato dall`elenco dei Comuni italiani predisposto dall`Istat; ai terreni agricoli, nonché a quelli
non coltivati, posseduti e condotti dai coltivatori diretti e dagli
imprenditori agricoli professionali, di cui all`articolo 1 del decreto
legislativo del 29 marzo 2004 n. 99, iscritti nella previdenza agricola,
ubicati nei Comuni classificati come parzialmente montani, come riportato
dall`elenco dei Comuni italiani predisposto dall`Istat. Per tutti gli altri territori,
contraddistinti dalla lettera “NM”, dovranno pagare anche gli agricoltori e gli
imprenditori agricoli professionali. Tali
criteri – fa sapere Coldiretti - si applicano anche all`anno di imposta 2014.
Ecco la
situazione comune per comune nella Provincia di Arezzo.
Anghiari
(T), Arezzo (P), Badia Tedalda (T), Bibbiena (T), Capolona (P), Caprese
Michelangelo (T), Castel Focognano (T), Castel San Niccolò (T), Castiglion
Fibocchi (P), Castiglion Fiorentino (P), Cavriglia (P), Chitignano (T), Chiusi
della Verna (T), Cortona (P), Loro Ciuffenna (T), Montemignaio (T), Monterchi
(T), Ortignano Raggiolo (T), Pian di Sco (P), Pieve Santo Stefano (T),
Poppi (T), Pratovecchio Stia (T), Sansepolcro (T), Sestino (T), Subbiano (T),
Talla (T). (FONTE:www.lanazione.it)
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