Domenica, 30 novembre, una “Festa della Toscana”
particolare per Sestino e Badia Tedalda, terre conquistate da “Fiorenza”
e montagne erette a città fortificate, come il Sasso di Simone. Nel pomeriggio,
infatti, presso il teatro “P.Cavallini” di Sestino, i consigli comunali
dei due comuni si riuniranno in seduta congiunta per l’avvio di un progetto,
che si presenta di straordinaria importanza: promuovere l’attività agricola
biologica. Sarebbero i primi Comuni toscani ad intraprendere questa strada di
una produzione agricola “naturale”, senza Ogm, legata strettamente al
territorio che si esprime con le sue caratteristiche. C’è in corso una
“santa alleanza”, che oltre ai due Comuni toscani, comprende il Comune di
Vallarsa nel Trentino, primo in Italia ad aver assunto un siffatto programma
economico e di vita. Sarà presente a Sestino il sindaco Geremia Gios. Del
progetto fanno parte l’Istituto Scolastico “A.M.Camati-A.Fanfani” di
Pieve S.Stefano e “Aboca Group”, il cui fondatore, Valentino Mercati, recentemente
è stato insignito dal Presidente Napoletano del titolo di Cavaliere del
lavoro”, unico rappresentante di una impresa agricola italiana.
Forse un segno dei
tempi. Il “ritorno alla terra”, come segno di “collaborazione” tra uomo e
natura, la necessità di contrastare coi fatti commistioni globali che
minano la genuinità, è un richiamo che si fa sempre più urgente. Ma dovrebbe
essere anche un nuovo “genio” della montagna, dopo lo storico “trasloco” delle
popolazioni nel “secolo breve” e la sfida con prodotti di qualità. Dotrebbe
essere un programma per dare un nuovo futuro alle popolazioni delle periferie,
che purtroppo tali sempre rimangono. Di tale spirito e di tali
prospettive sono sicuri i sindaci di Sestino, Marco Renzi e di Badia Tedalda,
Alberto Santucci. Ciò giocherebbe fortemente a favore dei coltivatori, già
impegnati in un’impresa eccellente con gli allevamenti Chianini. All’ultima
Mostra Nazionale della Chianina, svoltasi a settembre a Ponte Presale,
tecnici di un’apposita tavola rotonda, illustrarono il punto eccellente
raggiunto dagli allevamenti, di per sé già al 40% di contenuti biologici, e che
facilmente potrebbero aumentare e arrivare alla certificazione con una
attenta gestione dei prati-pascolo e delle foraggiere prodotte direttamente
dalle aziende.
Oltre a ciò
sarebbero anche altri prodotti ad esserne avvantaggiati, come il tartufo,
specialmente il bianco pregiato, i funghi, il recupero dei frutti tradizionali
ed altri allevamenti, come tutta la fauna che popola l’Appennino. Una qualità
che cadrebbe con risvolti positivi su tutti i comparti agricoli e
connessi e, si può dire, anche in linea con le guide fondamentali dell’EXPO’
2015, e cioè alimentare l’uomo- non considerarlo merce- come altri
autorevolmente chiedono.
Il progetto, o
“Patto solenne di Amicizia e Collaborazione per il rilancio socio-economico e
occupazionale dei territori montani”, ha certamente le basi, costruite
pazientemente dalle ultime generazioni, per darsi un nuovo futuro. E
questo aprirà appetibili orizzonti anche al turismo, all’ artigianato
tradizionale, al patrimonio culturale di Badia Tedalda e di Sestino.
Nel teatro
“P.Cavallini”, domenica si gioca una partita davvero importante per Badia
Tedalda e Sestino, finalmente uniti nel segno del benessere delle rispettive
popolazioni, e oltre esse.
(Giancarlo Renzi)
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