Il gruppo di nigeriani e ghanesi
dovrebbe ripartire prima del periodo estivo, in coincidenza con l'arrivo dei
turistiErano arrivati la notte tra sabato 13 e domenica 14 aprile scorso e
dovevano sostate una ventina di giorni circa, ma i profughi a Badia Tedalda
resteranno ancora qualche mese. "Erano arrivati in venti a bordo di un
pullman - spiega Fabrizio Giovannini, attuale sindaco del Comune di Badia
Tedalda – e come ricorderete la mattina seguente tre erano già scappati, ma nel
giro di qualche giorno sono subito tornati. E' trascorso quasi un mese oramai
da quando sono stati fatti alloggiare in una nota struttura nel centro del
paese: non sappiamo esattamente ancora quanto resteranno ma, a quanto pare,
dovrebbero ripartire per una nuova destinazione prima del periodo estivo,
quando nel territorio di Badia Tedalda arriveranno i primi turisti appassionati
principalmente della natura. Seppure la popolazione non è mai stata entusiasta
dell'arrivo di tali persone (vedi anche le varie riunioni fatte non appena
appresa la notizia dell'arrivo) ha sempre accettato la loro presenza e le
decisioni prese dal Ministero e dalla Prefettura. Sono tutti ragazzi giovani
che non hanno più di 30 anni, di origine nigeriana e ghanese; non parlano
italiano, ma si fanno comunque capire e godono tutti di buona salute: inoltre,
i sanitari controllano periodicamente le loro condizioni. Alcuni giorni fa,
poi, c'è stato anche un ricambio – aggiunge il primo cittadino – una decina di
loro sono stati trasferiti in un altro luogo e a Badia Tedalda ne sono arrivati
altrettanti, così da potersi integrare tra di loro. E' una situazione che non
va affatto esasperata, poiché sono in difficoltà pure gli organi superiori al
nostro, anche perché questo fenomeno non si sta affatto placando. Sono comunque
fiducioso – conclude Fabrizio Giovannini – e vorrei nuovamente ringraziare le
varie associazioni locali che si sono attivate per sensibilizzare l'intera
popolazione". I profughi in questione sembra che siano sbarcati a
Lampedusa la prima decade di aprile e dall'isola siciliana erano stati
immediatamente trasferiti con un aereo a Pisa dove sono stati suddivisi tra Badia
Tedalda e Montemignaio. Non è certamente la prima volta che a Badia Tedalda
arrivano dei profughi, l'ultimo caso si era verificato solamente alcuni anni
fa. Spesso – e probabilmente non sarà neppure l'ultima volta – i profughi
collocati in queste due località della provincia di Arezzo vengono scambiati,
ma altre volte mandati anche fuori Regione. (Saturno Notizie).
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