Alberto Santucci ex sindaco, ex vice sindaco di centro destra, si ricandida appoggiato questa volta dall'estrema sinistra
Tutto come da copione anche a Sestino, dove si candida a sindaco un figlio d'arte Marco Renzi figlio di Giancarlo già sindaco del paese della ValmarecchiaAltro che "lista unica" di salvezza comunale. A Sestino e Badia Tedalda sarà contrapposizione dura alle prossime amministrative. La ventilata ipotesi di presentare, in entrambi i comuni, solo un candidato a sindaco che abbracciasse l'intero arco costituzionale, è naufragata alla vigilia del termine fissato dalla legge per depositare liste e nominativi. A Sestino si andrà allo scontro fra due "neofiti". Da una parte "Impegno Comune" con alla testa Marco Renzi, figlio di quel Giancarlo Renzi che ha fatto la storia amministrativa e politica di Sestino e della "montagna" tiberina. Dall'altra Franco Dori, che capeggia la coalizione che si riconosce nel lavoro fatto dall'amministrazione uscente targata Elbo Donati, il quale ha deciso di non ricandidarsi a sindaco ma ci ha messo del suo per far nascere la lista "Uniti per Sestino". Clamoroso invece a Badia Tedalda. Qui, il prossimo mese di maggio, si scontreranno invece gli attuali sindaco e vicesindaco del paese. Fabrizio Giovannini, sindaco uscente, si ripresenta alla testa della lista civica "Per Badia". Dovrà fare i conti con il suo – fin qui e per un altro mese ancora – principale collaboratore in giunta, e cioè il vicesindaco, e consigliere provinciale, Alberto Santucci. Che si presenta a capo del listone "Di unità comunale" dove non mancano esponenti di primo piano della sinistra storica di Badia, come Ivano Sensi e Antonio Cominazzi. Cinque anni assieme e ora "nemici". La palma d'oro delle elezioni più incerte e curiose dell'intera provincia aretina va di diritto a Badia Tedalda.
0 commenti:
Posta un commento