Il
comitato feste di Pratieghi organizza per la prima domenica di agosto
una festa paesana che ha come priorità la valorizzazione delle risorse
ambientali del
territorio. Così spiega Ivano Sensi, consigliere di minoranza nel Comune
badiale. Il luogo
è caratterizzato da grande ospitalità e simpatia delle genti di carattere un po’ toscano
e un po’ romagnolo: per ragioni storiche, la vallata in antichità è stata
visitata da Dante
Alighieri e trafficata da briganti e contrabbandieri. L’appuntamento con lo
zainetto alle
spalle è per domenica 4 agosto 2013 alle ore 8.30 nella piazzetta centrale di
Pratieghi. Fra
le iniziative sono in programma le escursioni verso la sorgente e la parte alta
del fiume
Marecchia e l’Anpil dei boschi di Tasso del monte Zucca. L’habitat è abbastanza frastagliato:
quando si cammina non è un caso imbattersi in caprioli, cinghiali e lepri.
Nella vegetazione
del bosco si trova il muschio di Pratieghi, prodotto caratteristico simile a quello
che adorna il presepe di Piazza San Pietro. Agli amanti della mountain bike
verrà assegnato
un percorso tutto speciale: pedaleranno infatti su una parte del tracciato
vicino al
fiume prima di arrivare alle fonti del Marecchia. Non esiste ancora una
segnaletica dedicata
ai ciclisti, ma i percorsi scelti si svilupperanno su sterrato e in parte su
asfalto. Nonostante
la presenza di un sentiero adeguatamente segnalato che da Pratieghi conduce
alla sorgente, qualche escursionista dell’ultima ora trova difficoltà a
raggiungere la
fonte, altri addirittura tornano indietro senza poter raggiungere la meta. Per
risolvere il
problema, la pro loco paesana ha messo a disposizione per tutto il periodo
estivo
alcune
guide ufficiali per farsi aiutare a piedi su percorsi diversificati verso i più
significativi e
spettacolari luoghi del territorio. La sorgente del Marecchia si trova a quota
920 metri sul
livello del mare, alle pendici del monte Zucca e a poco più di un chilometro
dall’abitato di
Pratieghi, piccolo borgo nel Comune di Badia Tedalda L’acqua della sorgente,
sempre presente
in ogni momento dell’anno, dopo avere attraversato due Regioni - Toscana ed Emilia
Romagna - con un percorso di circa 80 chilometri sfocia nel mare Adriatico. “Il fiume
– spiega di nuovo Sensi - ha delle dinamiche molto particolari: è un prototipo
di fiume
appenninico, ossia più torrente che fiume, asciutto o quasi nel periodo estivo, grosso
e turbolento nelle altre stagioni. Sembra inspiegabile come questi modesti
corsi d’acqua
siano riusciti a scavare profondamente le montagne nella parte superiore del bacino
e ad allargare a dismisura l’alveo nel tratto medio e inferiore del proprio
corso. L’azione
di scavo è sicuramente facilitata dalla velocità dell’acqua e dalla natura
geologica. Il
fiume, nella nostra comunità, ha costituito in passato una grande risorsa per i
cittadini: basta
pensare ai numerosi molini che erano distribuiti un po’ lungo tutto l’alto e
medio corso.
Per chi vuole visitare uno di questi molini ad acqua per la macinazione del
grano, è
possibile farlo: nelle vicinanze del ponte Marecchia è rimasto un antico
fabbricato con
le
macine ancora in buone condizioni. Oggi, essendo venuta meno questa funzione,
si guarda
al fiume come a un elemento di grande valore ambientale e paesaggistico, a una grande
risorsa turistica – conclude Ivano Sensi nelle vesti di consigliere di
minoranza dell’Unione
dei Comuni della Valtiberina – e la gente deve sapere che lungo i fiumi è nata la
civiltà e l’Alta Marecchia, nel giorno della sua festa, vuole far capire cosa
significhi mantenere
e valorizzare l’ambiente in cui si vive”. Il programma prevede il ritrovo in paese
dopo la camminata alle ore 13.00 e il pranzo all’aperto con specialità del
territorio, preparato
dai cuochi del catering. Per tutta la giornata si svolgeranno giochi vari ed intrattenimenti
con la classica gara dei cani, mentre in serata vi saranno spettacoli pirotecnici
e balli in piazza. (L'eco del Tevere)
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