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    venerdì 6 gennaio 2012

    Metà del paese non riceve da oltre due mesi alcun canale televisivo digitale terrestre

    Tutti pronti per l'ingresso del digitale terrestre, ma non funziona il ripetitore delle Serrette, che lascia senza segnale anche alcune vicine località del Comune di Sestino.
    Un paese diviso in due dall'avvento del digitale terrestre. E' il caso (probabilmente non unico) di Badia Tedalda, dove una buona metà dell'utenza televisiva non riceve più alcun segnale dalla metà di ottobre in poi. Vale per i canali di Rai, Mediaset e delle tante tv locali: nessuno di essi arriva in quella zona e quindi attualmente il televisore è relegato al ruolo di mero soprammobile. La piazza principale segna in un certo senso il confine fra il chiaro e l'oscurato: se sul versante alto è la Romagna che garantisce la ricezione, dall'altra – ossia in direzione del campo sportivo e del valico di Viamaggio – regna il buio più totale, nonostante in tutte le abitazioni si sia provveduto all'acquisto di decoder oppure del televisore di nuova generazione, che ha l'apparecchio incorporato. E allora: se si vuole vedere qualcosa – televisivamente parlando – bisogna ricorrere al satellite, con le spese che ne conseguono anche per il suo impianto. E' giusto tutto questo in un luogo nel quale il canone di abbonamento si paga regolarmente, anche se in ultimo la voglia non può essere molta? E per quale motivo il segnale risulta assente? Alcuni residenti hanno ricordato che esisteva un ripetitore alle Serrette, località non distante dal centro abitato, ma che questo è stato spento e che il motivo risulta tuttora sconosciuto. Il conseguente disservizio non riguarda poi soltanto la già citata metà del paese di Badia, ma anche Ponte Presale, Colcellalto e Palazzi, tre frazioni vicine al paese anche se appartenenti al Comune di Sestino. "La cosa che più di ogni altra ci amareggia – così riferiscono alcuni di coloro che stanno subendo questo particolare disagio – è il fatto che nessuno, a cominciare dallo stesso sindaco, riesca a fornire una spiegazione su cosa sia realmente successo, nel senso che si attribuisce la responsabilità alla Regione ma tutto finisce lì. E allora, sembra che una lettera sia stata inviata proprio all'amministrazione regionale per tentare di capirci di più. D'altronde, vorremmo smettere di pagare il canne sapendo che al momento il televisore può essere tranquillamente riposto nello scatolone". E' molto civile e composta la protesta dei cittadini badiali in un momento nel quale della tv e dell'informazione in tempo reale non si riesce più a fare a meno; loro stanno sopportando questa situazione, sperando che anche attraverso la stampa vi sia chi recepisca il messaggio e la risolva. Che a Badia si formi anche un apposito comitato? E' probabile; di certo, ci risulta che in 4-5 abbiano già contattato il Gabibbo e "Striscia la Notizia", con la speranza di non far scomodare il celebre pupazzo rosso che si muove oramai da tempo in mezzo alle malefatte tipicamente italiane. (Saturno notizie)
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