E' comunque appena iniziata l'inchiesta della procura di
Arezzo aperta dal procuratore Roberto Rossi e dal sostituto Julia Maggiore.
Previsto per stamani, venerdì 20 novembre, il sopralluogo del magistrato per
una ricognizione.
Saranno nominati degli esperti per verificare il luogo,
sotto sequestro, e accertare la effettiva causa dello scoppio che ha provocato
un boato, fiamme alte decine di metri e, fortunatamente, solo disagi ma nessun
ferito.
I comuni di Sestino e Badia Tedalda sono quelli interessati
al fatto. L'inchiesta dovrà accertare se effettivamente si è trattato di una
azione esterna e imprevedibile di agenti naturali, come un movimento di
terreno, oppure se ci sono profili di responsabilità su costruzione e
manutenzione della rete del gas. Da parte sua Snam che gestisce il metanodotto
si è messa a disposizione ed è intervenuta per tamponare l'emergenza per le
utenze rimase senza gas. Dopo l'esplosione Snam ha bloccato il flusso del
metano da remoto, attraverso il telecontrollo. E nel giro di un'ora e mezza
l'incredibile incendio che ha fatto diventare rosso il cielo della Valmarecchia
è stato domato. Poi, alla luce del sole, la voragine nel punto dove il tubo si
è spezzato con la pressione interna che ha provocato un effetto vulcano.
Spettrale la zona circostante, interessata dal rogo. Tra i residenti c'è chi ha
pensato ad un attentato, chi ad un aereo caduto o ad un meteorite.
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