Entro questo mese firma del protocollo d’intesa
con il Governo
Sotto lo slogan “I Monti dello Spirito”; Casentino e
Valtiberina hanno presentato insieme il progetto per le “Aree Interne”, una
corsa iniziata da quasi un anno e che fin qui ha visto primeggiare questo
territorio in una corsa che vale molto: un milione all’anno per vallata per
sette anni, a patto di riuscire a concretizzare i progetti che vogliono un
rilancio di queste aree. Non una semplice sopravvivenza ma un cambio di marcia,
da realizzarsi attraverso interventi nel sociale, nella scuola, nei trasporti,
nel turismo. Questi quattro sono i fili conduttori di tutta l’attività
progettuale, ossatura del protocollo d’intesa che Casentino e Valtiberina
sigleranno col Governo in questo mese. Supervisore dell’operazione per Roma
l’ex Ministro Fabrizio Barca, portavoce per la parte casentinese Massimiliano
Mugnaini, Sindaco di Montemignaio. Hanno partecipato all’incontro tenuto a
Sestino anche il presidente dell’Unione dei Comuni Giampaolo Tellini, il
Sindaco di Pratovecchio Stia Nicolò Caleri, il vicesindaco di Bibbiena
Francesca Nassini e alcuni referenti tecnici.
Vediamo in sintesi le proposte contenute nel pacchetto:
sulla scuola, il segnale dei territori è stato molto netto: “No a ulteriori
tagli e dismissioni degli istituti più periferici”. Le risorse saranno dunque
utilizzate per il miglioramento della didattica nei piccoli centri montani, per
evitare altri accorpamenti verso il fondovalle. In questo senso, i territori
“Hanno già dato”.
Sul sociale, la strategia guarda ad un rafforzamento dei
servizi di prossimità, che garantisca un sostegno più concreto alle famiglie di
chi ha bisogno ed eviti di accentrare gli interventi nelle strutture esistenti.
Sarà determinante l’integrazione fra soggetti destinatari del servizio,
Istituzioni e terzo settore, anche come collante per creare la “squadra” che
insieme può far fronte alle necessità in zone decentrate.
I settori della mobilità e del turismo sono interconnessi:
non solo perché il potenziamento dei trasporti può rispondere sia all’una che
all’altra esigenza; ma perché l’elasticità, il corretto dimensionamento degli
investimenti, la funzionalità degli interventi agli obiettivi sono la sola
possibilità di successo. Connettere le emergenze turistiche ai centri già
meglio serviti è solo uno dei possibili interventi. Obiettivo finale, infatti, sarà creare in
questi territori due azioni: sviluppare economia, sfruttando le risorse del
territorio e puntando su tipicità e ricchezze locali, e in questo modo
riportare famiglie e imprese a scegliere di vivere nelle zone montane. Se un
territorio è disabitato infatti, difficile pensare che vi si possa incentivare
il turismo o qualunque altra cosa.
Dopo la firma del protocollo fra Enti Locali e Governo,
scatta il conto alla rovescia per
tradurre, in azioni concrete e definite, gli obiettivi enunciati.
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