Da ogni parte dell'Africa
arrivano con il loro carico di speranze e dolore. Sono i migranti ospitati
in provincia di Arezzo, in totale 444 su una popolazione di circa trecentomila
abitanti. I dati sono quelli ufficiali della Prefettura di Arezzo. Una
percentuale da prefisso telefonico quella ospitata sul territorio aretino,
nonostante le polemiche e i dibattiti che si susseguono, dalla campagna
elettorale in poi. È Arezzo la città nella quale sono
ospitate più persone, 220 suddivisi nei vari centri di accoglienza o strutture
gestite da cooperative, associazioni ed enti benefici, si va
dalla Caritas a Oxfam alla Fraternita dei Laici. Il
calcolo in percentuale arriva a sfiorare lo 0,2% sul totale degli aretini. Se
il capoluogo è, anche per questioni logistiche, il posto dove viene ospitato il
maggior numero di persone, nella distribuzione del numero dei migranti non si
può fare a meno di notare che sono i piccoli centri, specie quelli di montagna,
ad assorbire il carico maggiore mentre ci sono intere città, anche piuttosto
grandi, non hanno nessuna persona in carico.
Emblematico
il caso di Montemignaio, che a fronte di una popolazione che non arriva ai
seicento abitanti (585 per gli amanti della precisione), ospita 28 migranti,
quasi il 5% della popolazione. A fronte di ciò, a San Giovanni ci sono soltanto
6 migranti attualmente nelle strutture di accoglienza, su una popolazione di
oltre 17 mila persone. Ma non è l’unico caso. Ad esempio, a Badia Tedalda in questo momento le
strutture stanno ospitando 31 migranti, mentre a Chitignano ce ne sono 26 e a Sestino 12. In tutti questi posti
il numero di abitanti supera a malapena il migliaio, quando lo supera, e
quindi, in rapporto alla popolazione, in questo momento si tratta di comuni che
stanno accogliendo percentuali maggiori di quanto non accada in comuni più
grandi.
Mancano
totalmente all’appello comuni come Bucine o Monte San Savino, solo per fare
alcune esempi, mentre a Capolona, Foiano, Castiglion Fibocchi, Monterchi si va
dai 4 ai 14 migranti ospitati.Le zone di montagna, inoltre, sono quelle
nelle quali l’accoglienza è stata allestita nelle strutture alberghiere, tra
Montemignaio e Chitighano 54 migranti risiedono in un hotel, «Il canto del
fuoco». Anche a Castiglion Fiorentino, per ospitare 20 persone, si è fatto
ricorso alle strutture alberghiere. Ed è proprio a Castiglion Fiorentino che si
registra l’unico vero caso di sovraffollamento che si registra in tutta la
Provincia.
In una
delle strutture gestite dalla Fraternita del Laici, a
fronte di una capienza di 12 persone ne sono ospitate 26, il saldo
sulla bilancia pende dunque dalla parte dei numeri negativi.In aggiunta a
questo, c’è qualche altro caso ad Arezzo, dove in totale si registrano 6
persone in più, con un eccesso per struttura che comunque non va oltre le due
unità.Ecco, un discorso a parte va fatto sulla questione della capienza.
I dati
forniti dalla Prefettura parlano di una capienza pari a 450 persone a fronte,
come già detto, di 444 migranti ospitati. Complessivamente, dunque, la capienza
è arrivata al limite, anche se non dappertutto. Ad esempio, sempre come da dati
della Prefettura, a Sansepolcro c’è spazio ancora per ospitare 8 persone, che è
poi il numero di migranti che arriverà in città in settimana, come reso noto
dallo stesso sindaco Frullani in una lettera aperta. A Subbiano, inoltre, a
fronte di una capienza dichiarata di 5 posti non è stato ospitato ancora nessuno.
Fin qui i numeri. Dietro di
loro è nascosta un’umanità intera che tenta di trovare la sua strada provando
ad attraversare il mare, quel Mediterraneo ormai senza pace, sconvolto da
tragedie che si susseguono con una cadenza impressionante, lottando contro la
fame, la fatica, il dolore e l’abbandono e in più di qualche caso, una volta
arrivati, la diffidenza e il rifiuto.(Fonte:LaNazione.it).
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