Iniziano ad emergere le prime indiscrezioni sui frammenti ossei
rinvenuti nell’ossario di San Gianni: ecco a chi potrebbero appartenere
La scoperta dei frammenti ossei nella botola del cimitero di San
Gianni, a Sestino, nell’Aretino, ha fatto emergere un
giallo nel giallo. Uno scheletro che – secondo quanto reso noto
dai Ris che si sono occupati delle analisi sullo scheletro rinvenuto –
contrariamente a quanto si era pensato nelle ore successive alla scoperta,è
certo non essere di Guerrina
Piscaglia.
A chi appartengono,
allora, quei resti? Qualche dettaglio in merito è emerso ieri durante la
diretta di Pomeriggio 5, quando
Barbara D’Urso ha raccolto leinformazioni rilasciate da un inviato del Corriere di
Arezzo che ha riferito nuovi elementi scaturiti dalle
indagini.
Il cranio rinvenuto
nell’ossario apparterrebbe ad un uomo
tra i 40-45 anni anni; il fatto poi che la tipologia di
protesi dentaria con 2 denti d’oro rinvenuta nella botola non risulti essere
stata fabbricata in Italia da almeno 40 anni, lascerebbe presupporre – ha
detto il giornalista intervistato dalla D’Urso – che lo scheletro appartenesse
a un uomo dell’est, dove sono tutt’ora in uso siffatte protesi.
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