Attesa per gli esiti degli esami sui resti: per il medico legale il corpo
dopo il delitto potrebbe sarebbe stato lasciato per almeno un mese nel bosco
Le ossa erano sotto una botola, in un piccolo cimitero di
Sestino, in provincia di Arezzo. A segnalare ai carabinieri che in quella
cappelletta poteva esserci il corpo di Guerrina Piscaglia sarebbe stata una
sensitiva. Un sopralluogo dei militari di Badia Tedalda e poi la scoperta.
Secondo il medico legale dopo il delitto, che risalirebbe al periodo della
scomparsa, il primo maggio 2014, il corpo sarebbe stato lasciato per circa un
mese nei boschi della zona, poi bruciato e tagliato a pezzi.
Quindi i resti sarebbero state nascosti nella nicchia usata
abitualmente come ossario. Per ora c'è un solo indagato, padre Gratien Alabi,
un religioso congolese, accusato di concorso in sequestro di persona. Ma chi ha
ucciso non può aver fatto tutto da solo, soprattutto nelle fasi della
distruzione e dell'occultamento del cadavere.
È molto probabile che il corpo della donna sia quello della
50enne scomparsa il primo maggio dello scorso anno. L'altezza corrisponde e
anche altre caratteristiche strutturali confermerebbero l'ipotesi dei cc
secondo cui quello è il corpo di Guerrina.
L'esame del Dna è affidato ai Ris di Roma ed entro 5 giorni
si potrebbe avere la conferma. Nel mirino il sacerdote congolese, ma forse
anche qualcuno di molto, molto vicino alla donna. Le indagini di questo
intricato giallo sono appena all'inizio, anche se ora gli elementi su cui
lavorare sono tanti. Chi ha ucciso ha fatto diversi passi falsi. Chi aveva
accesso a quella cappella? La soluzione del mistero passa anche da qui.
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