La famiglia della donna
scomparsa nell'Aretino a maggio dell'anno scorso lancia un appello a Papa
Francesco e all'arcivescovo di Arezzo.
Una lettera
al Papa e un appello all'arcivescovo di Arezzo: sono gli ultimi tentativi della
famiglia di Guerrina Piscaglia per avere notizie della loro congiunta, di cui
non si sa più nulla dal primo maggio 2014 e per la cui scomparsa, avvenuta a
Ca' Raffaello, nell'Aretino, è indagato un sacerdote, padre Graziano.
La famiglia,
tramite il proprio avvocato Francesca Faggiotto, ha inviato una nota alla
stampa dopo le dichiarazioni rilasciate ieri dal vescovo di Arezzo in occasione
dell'incontro con i giornalisti per il patrono San Francesco di Sales circa la
trasformazione mediatica in un mostro di padre Graziano: "La famiglia
ritiene che un prete debba avere timore della Giustizia Divina, non dei
risvolti giudiziari, ed in ragione di questo non tacere le informazioni che
potrebbero essere utili per ritrovare una donna che, da oltre nove mesi, sembra
scomparsa nel nulla. Nessuno ha voluto creare un mostro - precisa la nota -
nessuno dei familiari ha mai lanciato accuse, né commentato le notizie
sconcertanti che puntualmente, ogni settimana, giungono loro, con l'unico
obiettivo di cercare Guerrina. Ad oggi, alla famiglia, non è arrivato nemmeno
un messaggio, una parola di conforto, da parte della Curia". La famiglia
ha poi aggiunto di trovarsi "davanti ad un muro" e proprio per questo
ha deciso di scrivere una lettera a Papa Francesco nella quale esprime i propri
sentimenti e racconta gli episodi appresi, "nella certezza che, almeno
Lui, mostri un minimo di quella carità Cristiana che sarebbe naturale aspettarsi
dalla Chiesa".
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