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    domenica 1 febbraio 2015

    Gruppo Uniti per Sestino: "i panni sporchi si lavano in casa"

    "Prima di procedere a regolare l'agricoltura crediamo sia quantomeno opportuno incontrare a parlarne con gli agricoltori"

    C'è un vecchio adagio che dice che i panni sporchi si lavano in casa. Non è sempre così: su fatti di pubblico interesse occorre informare l'opinione pubblica. Questa è una di quelle volte. I consigli comunali spesso sono materia noiosa, un po' trita per le cronache. Talvolta però ci sono adunanze che stimolano l'interesse. Quella di venerdì 30 crediamo sia una di quelle. Serve prima un piccolo passo indietro: il 30 novembre a Sestino si riunisce in seduta congiunta con Badia Tedalda e Vallarsa, Comune della provincia di Trento. Sul piatto c'è la firma di un Patto di amicizia per l'incentivo del biologico. Ma anche, e questo è più strettamente collegato all'attività amministrativa, la firma del Regolamento per l'incentivo del biologico. Da subito solleviamo irregolarità tecniche e, dopo molto patire (lettere, mail e via discorrendo), otteniamo col parere del segretario comunale la revoca dell'atto. Tra i principi che difendiamo c'è n'è uno fondamentale: prima di procedere a regolare l'agricoltura crediamo sia quantomeno opportuno incontrare a parlarne con gli agricoltori. Eppure escluso un sparuto gruppetto che incontra il sindaco (e qualcuno della maggioranza) non c'è altro episodio di consultazione. Questo ci preoccupa, ma speriamo di far ripartire l'iter dopo l'annullamento. Macché! Il sindaco, per evitare di dover dire ai suoi partner che per riflettere sulla salubrità dei pomodori e dei cavoli si è dimenticato delle procedure democratiche porta al voto nello stesso consiglio l'annullamento del vecchio e l'approvazione di un nuovo Regolamento che definire identico è eufemistico. Nessuno di noi contesta il biologico e lo ripetiamo più volte eppure, proprio perché l'argomento è di una certa rilevanza siamo convinti che gli addetti ai lavori debbano avere voce in capitolo.
    Le premesse fatte non possono che condurre ad un consiglio agitato. Gli agricoltori presenti in sala dimostrano la loro contrarietà. Ci chiedono di portare avanti le loro istanze, minacciano di riconsegnare le tessere associative per farsi tutelare. Che faranno sindaco e maggioranza di fronte ad un malumore del genere? Procedono al voto favorevole sul Regolamento e alla bocciatura della nostra richiesta di rinvio. Però intanto il sindaco Marco Renzi pontifica sulla necessità di trasparenza e condivisione (sic!). Se la cosa può interessare, poi, nel frattempo abbiamo ri-sollevato delle questioni che attengono la legittimità. Molto semplicemente la delibera è un atto consigliare. Ma a metà dell'articolato è previsto che la giunta nomini un Comitato tecnico che può anche prendere decisioni restrittive rispetto alle disposizioni. E' chiaro, no? Un regolamento è un regolamento, che si tratti di agricoltura o tributi. Perciò sarebbe come dire che, stando la potestà del consiglio, sarà poi un comitato nominato dalla giunta che valuterà quali disposizioni applicare e come. Insomma alla porta, con questa logica, potrebbe venire qualcuno che chiede ai sestinati un aumento sulle imposte. Così, perché c'è qualcuno che è più esperto di lui e che agisce in barba al consiglio. Sembra strano ma è proprio questo che è successo. E siccome chi vuol passare per alfiere del biologico in realtà considera l'agricoltura figlia di un dio minore si permette di attuare decisioni che in materia tributaria farebbero accapponare la pelle. La domanda allora è, rimettendoci al giudizio dell'opinione pubblica, come fa un consigliere ad esercitare seriamente il proprio mandato in queste condizioni? Probabilmente è lo stesso interrogativo che si è posta l'assessore ai lavori pubblici, dimessasi proprio nel consiglio di venerdì dalla sua carica e ora schierata in consiglio come indipendente. Come faremo, un giorno, a dire a chi ci ha votato che l'aria che respirano è pulita ma che in Comune si gestiscono le cose come fossero private?
    Gruppo Uniti per Sestino

    (Fonte:Saturnonotizie.it)
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