"Prima di procedere a regolare l'agricoltura crediamo
sia quantomeno opportuno incontrare a parlarne con gli agricoltori"
C'è un vecchio adagio che dice che i panni sporchi si lavano in
casa. Non è sempre così: su fatti di pubblico interesse occorre informare
l'opinione pubblica. Questa è una di quelle volte. I consigli comunali spesso
sono materia noiosa, un po' trita per le cronache. Talvolta però ci sono
adunanze che stimolano l'interesse. Quella di venerdì 30 crediamo sia una di
quelle. Serve prima un piccolo passo indietro: il 30 novembre a Sestino si
riunisce in seduta congiunta con Badia Tedalda e Vallarsa, Comune della
provincia di Trento. Sul piatto c'è la firma di un Patto di amicizia per
l'incentivo del biologico. Ma anche, e questo è più strettamente collegato
all'attività amministrativa, la firma del Regolamento per l'incentivo del
biologico. Da subito solleviamo irregolarità tecniche e, dopo molto patire
(lettere, mail e via discorrendo), otteniamo col parere del segretario comunale
la revoca dell'atto. Tra i principi che difendiamo c'è n'è uno fondamentale:
prima di procedere a regolare l'agricoltura crediamo sia quantomeno opportuno
incontrare a parlarne con gli agricoltori. Eppure escluso un sparuto gruppetto
che incontra il sindaco (e qualcuno della maggioranza) non c'è altro episodio
di consultazione. Questo ci preoccupa, ma speriamo di far ripartire l'iter dopo
l'annullamento. Macché! Il sindaco, per evitare di dover dire ai suoi partner
che per riflettere sulla salubrità dei pomodori e dei cavoli si è dimenticato
delle procedure democratiche porta al voto nello stesso consiglio
l'annullamento del vecchio e l'approvazione di un nuovo Regolamento che
definire identico è eufemistico. Nessuno di noi contesta il biologico e lo
ripetiamo più volte eppure, proprio perché l'argomento è di una certa rilevanza
siamo convinti che gli addetti ai lavori debbano avere voce in capitolo.
Le premesse fatte non possono che condurre ad un consiglio
agitato. Gli agricoltori presenti in sala dimostrano la loro contrarietà. Ci
chiedono di portare avanti le loro istanze, minacciano di riconsegnare le
tessere associative per farsi tutelare. Che faranno sindaco e maggioranza di
fronte ad un malumore del genere? Procedono al voto favorevole sul Regolamento
e alla bocciatura della nostra richiesta di rinvio. Però intanto il sindaco
Marco Renzi pontifica sulla necessità di trasparenza e condivisione (sic!). Se
la cosa può interessare, poi, nel frattempo abbiamo ri-sollevato delle
questioni che attengono la legittimità. Molto semplicemente la delibera è un
atto consigliare. Ma a metà dell'articolato è previsto che la giunta nomini un
Comitato tecnico che può anche prendere decisioni restrittive rispetto alle
disposizioni. E' chiaro, no? Un regolamento è un regolamento, che si tratti di
agricoltura o tributi. Perciò sarebbe come dire che, stando la potestà del
consiglio, sarà poi un comitato nominato dalla giunta che valuterà quali
disposizioni applicare e come. Insomma alla porta, con questa logica, potrebbe
venire qualcuno che chiede ai sestinati un aumento sulle imposte. Così, perché
c'è qualcuno che è più esperto di lui e che agisce in barba al consiglio.
Sembra strano ma è proprio questo che è successo. E siccome chi vuol passare
per alfiere del biologico in realtà considera l'agricoltura figlia di un dio
minore si permette di attuare decisioni che in materia tributaria farebbero
accapponare la pelle. La domanda allora è, rimettendoci al giudizio
dell'opinione pubblica, come fa un consigliere ad esercitare seriamente il
proprio mandato in queste condizioni? Probabilmente è lo stesso interrogativo
che si è posta l'assessore ai lavori pubblici, dimessasi proprio nel consiglio
di venerdì dalla sua carica e ora schierata in consiglio come indipendente.
Come faremo, un giorno, a dire a chi ci ha votato che l'aria che respirano è
pulita ma che in Comune si gestiscono le cose come fossero private?
Gruppo Uniti per Sestino
(Fonte:Saturnonotizie.it)
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