728x90 AdSpace


  • Ultimi post

    NOTIZIE DAL COMUNE DI BADIA TEDALDA (AR) E ZONE LIMITROFE
    Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...

    <b></b>
    lunedì 2 febbraio 2015

    Biologico e Chianina: ok, ma bisogna mettere ordine e riscrivere le regole

    Dibattito aperto dopo l'approvazione dei Comuni di Badia Tedalda e di Sestino di un progetto di allevamenti biologici di Chianina con il coinvolgimento dell'azienda Aboca

    Con la recente approvazione  da parte dei comuni di Badia Tedalda e di Sestino di un progetto di allevamenti di razza Chianina biologici, programma che vede coinvolto anche un soggetto di levatura internazionale come "Aboca", si è aperto un dibattito,  che dovrebbe far uscire  dal silenzio e dalla irrilevanza  i prodotti di queste nostre montagne. Il dibattito, attualmente, più che "tecnico" è politico,  e a renderlo tale non è stata solo la minoranza consiliare di Sestino  ma anche la Coldiretti. C'è tempo - lo speriamo, giacchè come Associazione abbiamo messo al centro sempre il "prodotto" e  l' "imprenditore agricolo"-  perchè il problema venga affrontato in maniera costruttiva, nell'interesse di tutti i nostri agricoltori. L'argomento, comunque, ha un orizzonte molto più ampio. Riteniamo che il futuro anche delle nostre popolazioni si giochi sulla "qualità" del prodotto alimentare, sulla sua tipicità. Fu un grande  salto nel futuro quando, ormai trent'anni fa, gli allevatori di Sestino e di Badia Tedalda, dopo lunghe discussioni confortate dalla competenza e sensibilità di Associazioni come la Coldiretti, abbandonarono gli allevamenti ibridi e scelsero, tutti, la Chianina. Le scelte vanno accompagnate nel tempo, e questo è mancato: una mancanza macroscopica, che può confondere le idee quando c'è la necessità o la possibilità di guardare a nuove sfide. E queste sono molte. Quasi quotidianamente assistiamo alla manipolazione dei prodotti alimentari, con gravi conseguenze per la salute, per il lavoro degli onesti. L'invadenza dei nuovi sistemi di concimazione ha prodotto spesso "desertificazione", insalubrità. Abbiamo in Italia - dal Nord al Sud – situazioni  generate da un  malessere  morale e comportamenti conseguenti. Il controllo della filiera – che per il biologico  non è irrilevante – è una necessità, pertanto, nell'interesse della collettività. Per le realtà di Sestino e di Badia Tedalda il passaggio al biologico diventa un traguardo naturale, giacchè gli allevamenti si basano sul semibrado e la stabulazione libera, con ampi prodotti  aziendali a supporto, e già il "fattore biologico" risulta nei capi del 40%. Più volte anche la Coldiretti toscana  ha rilevato con piacere che "il boom del biologico continua, seppure a  ritmo meno sostenuto", e che la Toscana è alla avanguardia in ciò, con le maggiori concentrazioni biologiche nelle  Provincie di Firenze, Siena, Grosseto, Arezzo. La  crescita della richiesta di prodotti biologici – anche se per ora sono pochi i casi in zootecnia  rispetto agli altri comparti – non solo sono una opportunità di "mercato" ma ormai una esigenza di vita . E proprio per questi motivi la CIA  Toscana - tra i vari esempi positivi - ha organizzato a Bruxelles un convegno sulla riforma del biologico: "Parole d'ordine:semplificazione e controllo". Il mercato  "tira" ( e la Chianina non riesce a soddisfare tutte le richieste)  perchè i cittadini  hanno capito che il biologico è una garanzia di salubrità, di qualità. Ma occorre mettere ordine e riscrivere le regole". Più che contrastare i progetti innovativi, crediamo, c'è bisogno di informare, condividere, costruire il nuovo, non restare ancorati a schemi "storici". In questo le Associazioni- e a Sestino la Coldiretti è l'unica presente – dovrebbero interessarsi, per aiutare  gli allevatori, di un sistema veterinario  efficiente, di prospettive di mercato, di  apertura a nuove forme di vendita anche in montagna, dove abbiamo una struttura nazionale - come il Centro Selezione Manze e Servizi  di Ponte Presale – che può diventare una struttura moderna polivalente, a vantaggio soprattutto degli allevatori e dei vari prodotti della montagna. Ma anche l'avviato discorrere sulla possibilità di certificare un prodotto a denominazione comunale (DECO), porterebbe altre sicurezze e visibilità. Un tempo la "bonomiana" era una "scuola di agraria e di socializzazione". Oggi, "giornata della vita", papa Bergoglio ha ripetuto ai coltivatori cattolici: "Coltivare e custodire le terra", per dare cibo e salute a tutti gli uomini.

    Giancarlo Renzi, direttore
    • Commenta dal sito
    • Commenta da Facebook

    0 commenti:

    Posta un commento

    Item Reviewed: Biologico e Chianina: ok, ma bisogna mettere ordine e riscrivere le regole Rating: 5 Reviewed By: badia tedalda notizie
    Scroll to Top