ROMA - Sergio Mattarella è il dodicesimo
Presidente della Repubblica Italiana. Nato a Palermo il 23 luglio 1941 sembra
destinato alla carriera universitaria nonostante la politica sia di casa nella
sua famiglia. Sergio è, infatti, figlio di Bernardo, democristiano e più volte
ministro, e fratello di Piersanti che arriva fino alla presidenza della Regione
Sicilia. Il 6 gennaio 1980 la svolta. Piersanti viene assassinato dalla mafia
proprio per il ruolo svolto in Regione, otto i colpi di pistola che mettono
fine alla sua vita.
Un fatto gravissimo che allontana Sergio
Mattarella dall’Università di Palermo, dove insegna Diritto parlamentare, a
favore della politica.
Alle elezioni politiche del 1983 fu eletto alla
Camera dei Deputati nella circoscrizione della Sicilia Occidentale. L'anno dopo
fu incaricato dal segretario politico Ciriaco De Mita di mettere ordine nella
DC siciliana nella quale avevano allora un ruolo di primo piano Vito Ciancimino
e Salvo Lima. Nel 1985 l’ondata di rinnovamento nella politica dell’isola con
il sostegno aperto alla nuova giunta comunale del capoluogo regionale guidata da
Leoluca Orlando, esponente politico ‘familiare’ vista la stretta collaborazione
operativa avuta in Regione proprio con il fratello Piersanti.
Arrivano, poi, i primi incarichi a Roma con i
governi democristiani. La sua militanza nella sinistra DC lo porta poi allo
strappo con Giulio Andreotti e alle dimissioni dall’incarico di ministro della
Pubblica Istruzione. Mattarella non vota la fiducia posta dal governo per
sostenere il disegno di legge Mammì, quella del riassetto del sistema
radiotelevisivo, che di fatto legittimò la posizione dominante del gruppo
televisivo di Silvio Berlusconi.
Deputato dal 1983 al 2008, ha fatto parte della
Commissione Affari esteri, della Commissione Affari costituzionali, della
Commissione bicamerale per le riforme istituzionali, della Commissione
d'inchiesta sul terrorismo e di quella sulla mafia, della commissione
parlamentare per le questioni regionali; ha presieduto il Comitato per la
Legislazione e la Commissione giurisdizionale per il personale. Nel 1993 è
stato estensore e relatore della legge elettorale maggioritaria in vigore fino
al dicembre 2005. Dal maggio 1996 all'ottobre 1998 è stato presidente del
Gruppo parlamentare dei Popolari e democratici. Tra i vari incarichi, dal
dicembre 1999 al giugno del 2001, è stato anche Ministro nella Difesa. Durante
il suo mandato, tra l'altro, sono stati approvati il decreto, del 5 novembre
2000, che ha trasformato l'Arma dei Carabinieri in Forza armata autonoma e la
legge del 24 novembre 2000, che ha abolito il servizio militare obbligatorio.
Sono di quel periodo la ampia partecipazione alle missioni di pace realizzata
dall'Italia, con l'apprezzamento dell'ONU, il contributo allo sviluppo della
politica europea di sicurezza e difesa comune, con la formazione del Comitato
militare e dello Stato Maggiore della U.E. e la decisione del Consiglio europeo
dei ministri della Difesa della Unione Europea di costituire un Corpo d' armata
comune per interventi di mantenimento della pace e di gestione delle crisi. Nel
2011 il Parlamento lo nomina giudice della Corte Costituzionale.
(Fonte:Diregiovani.it)
0 commenti:
Posta un commento