Davanti
al pm stamani si è avvalso nuovamente della facoltà di non rispondere padre
Gratien Alabi, il frate indagato per la scomparsa di Guerrina Piscaglia da Ca
Raffaello, nell’Aretino. Il religioso era rimasto in silenzio anche in un
precedente interrogatorio della procura, a settembre scorso, e poi davanti al
gip. “Per favore lasciatemi in pace, vi chiedo la cortesia di non cercami più.
Se non parlo con i magistrati non posso parlare con voi” sono state le parole
del religioso all’uscita del Palazzo di giustizia di Arezzo, dove era stato
chiamato per essere interrogato dal pm Marco Dioni. Il frate, che era
accompagnato dal suo avvocato Luca Fanfani, si è detto dispiaciuto per quanto
accaduto ma ha fermamente difeso il suo silenzio: “cercate di capire, chiedete
al mio avvocato, buon lavoro”. Il legale ha ribadito che la posizione del suo
assistito, alla luce di mancanza di novità investigative, resta la stessa: “a
lui non è imputato neppure il ruolo di comprimario nella vicenda della signora
Guerrina Piscaglia, ma il favoreggiamento in sequestro di persona o omicidio.
Il non parlare non è scortesia nei vostri confronti ma solo un’esigenza
difensiva”. Da parte sua, la procura di Arezzo sta acquisendo i video delle due
interviste rilasciate da padre Gratien alle trasmissioni tv ‘Chi l’ha visto’ e
‘Quarto grado’ e punta sul risultato delle analisi che verranno effettuate a
partire da mercoledì sui computer del religioso. Fonte: ANSA
lunedì 19 gennaio 2015
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