Dopo i telefonini,
inizierà l'esame sui computer. Il religioso parla dopo mesi. Il venditore
marocchino: il primo maggio non ero a Ca' Raffaello / IL MARITO IN PROCURA PER 4 ORE / LE FOTO / IL VIDEO DELLA
PUNTATA DI "CHI L'HA VISTO?" / VIDEO PORNO
ANCHE NEL PC DI PADRE GRAZIANO / RACCONTI DEL
PAESE E L'ACQUISTO DELLA LINGERIE
«Non ho fatto del male a Guerrina, ho detto tutto quello che so ai
magistrati ma loro non mi credono». Così si è espresso Padre Gratien Alabi
intervistato dall'inviato di «Chi 'ha visto» nella sua abitazione di Perugia.
Secondo quanto reso dalla stessa redazione della trasmissione televisiva, il
frate indagato per la scomparsa della donna da Ca' Raffaello, dopo aver
ribadito la sua estraneità ai fatti ha rivolto un appello alla casalinga
scomparsa dal primo maggio: «Torna a casa anche se non vuoi stare con tuo
marito, fallo anche per me che sono costretto a stare a casa e sono indagato».
Ha poi chiesto alla trasmissione di proseguire con gli appelli nella speranza
che ci siano persone che abbiano visto Guerrina dopo la sua scomparsa.
COMPUTER La procura di Arezzo
punta molto sull'esame dei computer di Padre Gratien Alabi, in particolare sul
materiale che potrebbe essere recuperato da Facebook. Stando a quanto emerso,
il religioso indagato dopo la scomparsa di Guerrina avrebbe avuto un utilizzo
definito intenso del social network e avrebbe postato frasi e foto che
adesso potrebbero essere recuperate nella loro completezza dagli strumenti
della polizia postale di Arezzo che ha già esaminato le quattro sim card in
dotazione al frate. Dall'esame del telefono privato sono emersi 240 sms, tutti
incentrati sul periodo immediatamente prima e subito dopo la sparizione della
50enne, molti dei quali mandati e ricevuti da donne, con frasi amichevoli ma
nessuno ricollegabile a Guerrina Piscaglia. Il lavoro sui computer inizierà
mercoledì prossimo quando sarà disponibile il perito di parte; circa la durata
tutto dipenderà dal volume di dati che saranno estrapolati via via dai
computer.
TELEFONINO Quanto parlava Padre
Graziano al telefono, ma soprattutto quanto messaggiava. Quasi un'ossessione,
in particolare nei rapporti con le donne che emergono a tutto tondo negli sms
recuperati dalla polizia postale dentro il vecchio cellulare del frate, un
Nokia di alcuni anni fa. Il telefono è così obsoleto tecnologicamente che i
poliziotti cui è stata affidata la perizia della procura hanno potuto
recuperare solo una parte dei messaggi sovrascritti l'uno sull'altro che
comunque sono tanti lo stesso, almeno 240.
Non riguardano o quasi
Guerrina, perchè nei mesi successivi si sono accavallati altre centinaia di
sms, molti dei quali utilizzati per tenere i contatti con donne, dai contenuti,
dice chi è al lavoro, inequivocabili. Alla corrispondenza "mondana"
era appunto dedicato il Nokia, mentre per i rapporti con gli altri sacerdoti,
in particolari africani, Padre Graziano usava un altro telefono. Ora si lavora
sui computer del frate, dove sembra emergere in particolare un intenso traffico
su Facebook. Ancora con le donne?
Sono quasi trecento gli
sms estrapolati finora dal cellulare di Padre Gratien Alabi, il frate congolese
indagato per la scomparsa di Guerrina Piscaglia il primo maggio scorso da Ca'
Raffaello nel comune di Badia Tedalda. Al lavoro sul vecchio modello della
Nokia, da questa mattina presso la sede della polizia postale di Arezzo, ci
sono i superesperti della polizia che, attraverso sofisticati strumenti, sono
in grado di ricostruire i messaggi cancellati dal frate. Stando a quanto si è
appreso, stante l'arretratezza del modello e il tempo trascorso dall'utilizzo
al sequestro avvenuto il 29 dicembre, non è stato possibile ricavare tutti gli
sms dell'ultimo anno e in particolare quasi tutti quelli del rapporto con
Guerrina.
Intanto è stato
rintracciato il venditore ambulante di origine marocchina evocato, durante gli
interrogatori a cui è stato sottoposto, dal marito di Guerrina Piscaglia. I
carabinieri lo hanno rintracciato a Gubbio dove vive. Sarebbe l'uomo che,
secondo il marito di Guerrina, Mirko Alessandrini, bevve una birra con lui, la
moglie e Padre Gratien Alabi la sera prima della scomparsa di sua moglie, il 30
aprile 2014. L'uomo, sentito dai carabinieri, avrebbe confermato la circostanza
ma smentito Padre Gratien che sosteneva di averlo visto il primo maggio. Il
venditore ambulante sarebbe infatti in grado di dimostrare che quel giorno non
si trovava più nella zona di Ca Raffaello. Se davvero è il
marocchino della cui esistenza dubitava il Gip Piergiorgio Ponticelli nella sua
ordinanza di divieto di espatrio e se conferma l'incontro del 30 aprile, la
posizione del marito, indagato per false dichiarazioni ai Pm, si alleggerisce
un po. Ma fonti di procura smentiscono che per ora ci siano ipotesi di
archiviazione.
Intanto la Polizia postale prosegue il lavoro sulle restanti tre sim card
intestate a Padre Gratien. Nella prima, quella relativa ad un vecchio modello
Nokia utilizzato per le chiamate private, gli esperti avrebbero recuperato
circa trecento sms molti dei quali scambiati con donne, ma nessuno con Guerrina
Piscaglia; 30 aprile.Il lavoro sulla prima delle quattro sim card è
comunque terminato, restano altre tre schede da esaminare, due pennette usb e
una scheda di memoria che saranno controllate nei prossimi giorni. Secondo
quanto emerso tra venerdì¬ e sabato mattina il materiale sarà consegnato alla
Procura di Arezzo per essere controllato dal pm Marco Dioni che condurrà le
indagini da oggi insieme al procuratore Roberto Rossi visto che la collega
Ersilia Spena è da oggi in forza alla Procura minorile di Firenze. Il vaglio
dei dati inizierà subito dopo la conclusione del lavoro sull'altro materiale.(FONTE:www.lanazione.it)
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