Padre Gratien Alabi, il frate indagato per la scomparsa di Guerrina
Piscaglia sull’Appennino tosco-marchigiano, si è avvalso della facoltà di non
rispondere davanti al pm in un interrogatorio fissato per oggi. Il
religioso, appartenente alla congregazione africana che si occupa della
parrocchia di Ca’ Raffaello nel comune di Badia Tedalda, lo stesso dove viveva
la 50enne scomparsa ormai da oltre quattro mesi, è rimasto in silenzio. Padre
Gratien, attualmente unico indagato per sequestro di persona, questa mattina
alle 10.30 è arrivato in procura ad Arezzo insieme al suo avvocato Luca Fanfani
per essere sentito dal sostituto Marco Dioni che si occupa del caso insieme al
procuratore capo Roberto Rossi. Il religioso ha preferito avvalersi della
facoltà di non rispondere ed è uscito dal Palazzo di Giustizia mezz’ora dopo.
Si è appreso comunque che avrebbe ammesso al proprio legale “una certa
infatuazione della donna nei suoi confronti ma senza dare seguito a niente di
più”. Questo spiegherebbe, sostengono dalla studio legale Fanfani, i tanti sms
e le svariate telefonate che Guerrina avrebbe fatto allo stesso padre Gratien.
Intanto la Procura ha smentito categoricamente certi episodi raccontati in tv
definiti come di “pura fantasia”. In queste ore riprenderanno anche le ricerche
della donna sul versante aretino del Montefeltro, quello di Badia Tedalda,
scenario effettivo della sparizione. Guerrina Piscaglia, 50 anni, sposata con
Mirko Alessandrini e madre del 23enne Lorenzo, è sparita dall’1 maggio scorso.
Ultima ad averla vista la suocera che le aveva acconciato i capelli. Le
indagini, che hanno subito un’accelerazione dalla fine di agosto, sono
concentrate su Ca’ Raffaello. Qui sono stati effettuati i controlli del Ris e
ascoltate tutte le persone, da familiari e amici, che hanno avuto contatti con
Guerrina. Avvocato del frate, sempre collaborato indagini Padre Gratien Alabi
“ha sempre collaborato alle indagini” e la scelta oggi, in occasione
dell’interrogatorio da parte del pm, di non rispondere, è stata una decisione
della sua difesa. E’ quanto spiega, in una nota, l’avvocato Luca Fanfani,
legale di padre Gratien Alabi, il frate indagato per sequestro di persona
nell’ambito dell’inchiesta sulla scomparsa di Guerrina Piscaglia, 50 anni, di
Ca Raffaello, nel comune di Badia Tedalda, di cui non si hanno più notizie
dall’1 maggio scorso. “Tengo a precisare – spiega nella nota l’avvocato – che
il mio assistito, sentito lo scorso 5 settembre quale persona informata sui
fatti, ha sempre collaborato alle indagini, presentandosi ritualmente in
procura e rispondendo a tutte le domande postegli dagli inquirenti”. “La
paternità della scelta processuale odierna – prosegue la nota – di non
sottoporre padre Gratien ad interrogatorio, nella mutata veste di persona
sottoposta ad indagine, è di questa difesa e non elimina il contributo
collaborativo che padre Gratien ha reso nei giorni scorsi, in qualità di
persona informata sui fatti”. Padre Gratien, appartenente ad una congregazione
africana e collaboratore della parrocchia di Ca Raffaello, oggi si è avvalso
della facoltà di non rispondere alle domande del pm di Arezzo Marco Dioni che
lo aveva convocato in procura per interrogarlo. Le indagini sulla scomparsa
della donna sono condotte dai carabinieri. Fonte: ANSA
lunedì 15 settembre 2014
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