L’edizione di quest’anno è stata curata dal nuovo
comitato cittadino “Amo Sestino”, che nella denominazione ha tutto il programma.Tra miti ancestrali, storie di abati, città dell'utopia la
grande balconata sull'Italia centrale – quale è il Sasso di Simone- ha
celebrato, domenica 10 agosto, la sua tradizionale "Festa al Sasso".
Non si è svolta, come di consueto, ai piedi delle grande Croce centenaria,
perché - ha spiegato il sindaco di Sestino Marco Renzi - sono in corso lavori
di ripristino e di consolidamento della strada medievale costruita sulla
roccia della parete Est del Simone. Ma il luogo non era meno suggestivo: dove
si ergeva la "loggia del Mercato" fatta costruire da
Cosimo I e dove fin dal medioevo si celebrava ogni domenica di giugno, una
"fiera libera", con concorso di popoli da tutta l'Italia centrale. Sotto piante centenarie, che protendono lunghi rami
ombrosi, quasi un "sopracielo" naturale - hanno celebrato la
messa il vicario della diocesi di Arezzo-Cortona-San Sepolcro mons. Giovacchino
Dall'Ara e l'arciprete di Sestimo, don Pio Gabiccini. "Le montagne- di cui
sono piene la Bibbia e il Vangelo - sono simbolo delle tensione verso l'alto,
verso il Dio degli uomini e delle cose che servono alla vita degli uomini"
–ha spiegato il celebrante. "E le tradizioni, come questa che si
tramanda da secoli e che accomuna popolazioni dell'Appennino centrale-
sono radici da coltivare, per dare senso ai giorni nuovi che viviamo e che
dovremo far "riconoscere" con la nostra fedeltà". L'edizione di quest'anno è stata curata dal nuovo
comitato cittadino "Amo Sestino", che nella denominazione ha tutto il
programma. Le aiuole "di prato" naturali tra i gruppi di faggi
aggrovigliati come mazzi di fiori giganteschi, erano il rifugio ombroso ai
tanti gruppi, alle tante famiglie salite di buon mattino fin sulla vetta.
Frotte di bimbi a rincorrersi, come in vecchi giochi. Una cucina approntata sul
posto, forniva pasti ai "pellegrini" del bello, in cerca di
suggestioni naturali. Particolarmente sentita una breve ma
significativa cerimonia, cui era presente anche il presidente del Parco
Interregionale di Carpegna-Pennabilli, ing. G. Salucci: il sindaco Renzi, a
nome di tutte le comunità che gravitano nell'area del Sasso di Simone, ha
consegnato, in segno di stima e di gratitudine, una pergamena al Vicario mons.
Dall'Ara, "erede spirituale di quegli abati della abbazia di S.Michele
Arcangelo che dalla vetta del Sasso di Simone seppero amare gli uomini e
guidarli nelle difficoltà della vita quotidiana". E oggi, con la presenza
annuale di cerimonie religiose nel programma, siamo chiamati nuovamente "a
custodire qui la sacralità del Creato". A settembre ci sarà un appuntamento, organizzato in primo
luogo dalla Provincia di Arezzo, per illustrare i vari lavori in corso nella
Riserva naturale e i nuovi programmi per la sua valorizzazione.
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