Chiusura piccoli ospedali, l’assessore Marroni a Sansepolcro: “Nessun rischio per la Valtiberina”

Si è svolta a Sansepolcro la cerimonia che ha sancito la definitiva ristrutturazione dell’Ospedale della Valtiberina. Il progetto di riqualificazione è stato finanziato dalla Regione per quasi cinque milioni di euro, e ha riguardato il pronto soccorso, l’intera rete elettrica, day surgery, sala gessi, endoscopia e chirurgia e ortopedia e il nuovo reparto di emodialisi.
L’inaugurazione ha visto la partecipazione dell’assessore regionale alla Salute Luigi Marroni che ha espresso grande soddisfazione per lo svolgimento delle opere: “Con l’inaugurazione di oggi – ha commentato Marroni – anche per questo ospedale portiamo a termine importanti lavori che rendono la struttura adeguata ai compiti che sono definiti nel Patto territoriale. Il Patto, un vero e proprio contratto con cittadini, operatori e amministratori, che noi metteremo nel piano socio sanitario in via di approvazione”.
Assieme a Marroni erano presenti alla cerimonia anche il presidente di Uncem Toscana Oreste Giurlani, il direttore della Asl 8 di Arezzo Enrico Desideri, la presidente della Conferenza dei sindaci della Valtiberina (e primo cittadino di Sansepolcro) Daniela Frullani oltre ai vari amministratori di Anghiari, Pieve S.Stefano, Caprese Michelangelo, Monterchi, Badia Tedalda e Sestino.
In merito ai timori per un’eventuale chiusura dell’ospedale valtiberino a causa del cosiddetto Patto per la Salute, l’assessore toscano ha smentito l’ufficialità di un simile provvedimento: “La chiusura dei piccoli ospedali? Si è tratto di alcune indiscrezioni, non vi è attualmente un atto ufficiale che indichi questo. E’ chiaro che negli anni ogni tanto torna questa storia, come è successo anche nel 2012 con la Spending Review. Noi grazie a questa ristrutturazione ci siamo portati avanti, quindi noi possiamo dimostrare che ci sono ospedali e ospedali in Italia. Se si dimostra di possedere la giusta efficienza e i giusti requisiti, le dimensioni sono un aspetto indubbiamente secondario. Questa riorganizzazione era quello che ci voleva. Preciso inoltre che non c’è stato fino ad oggi nessun incontro tra Governo e regione dove si sia parlato di una qualche ‘lista nera’. Noi faremo di tutto perchè di questa storia neppure se ne debba discutere. Ribadisco, non c’è ad oggi nessun documento governativo che confermi quanto vociferato da alcuni quotidiani. Per evitare tuttavia che questa struttura, come altre del territorio, possano correre rischi abbiamo quindi optato per riorganizzarci ed eliminare elementi di rischio.”

venerdì, dicembre 13, 2013