Ecco il Comitato Italo-Sanmarinese per la valorizzazione della Viabilità Antica
Le montagne della Chianina, montagne
della storia. L'argomento è doppiamente affascinante, come è emerso
dall'incontro internazionale svoltosi il 19 aprile a San Marino, organizzato
dal Governo del Titano presso il Centro Conferenze della Fondazione Valori Tattili-Asset
Banca. E' stato un primo passo per la costituzione del "Comitato
Italo-Sanmarinese per la valorizzazione della Viabilità Antica (CIVIA)",
con un folto gruppo di rappresentanti di istituzioni italiane e università. Per
la zona aretina erano presenti, tra gli altri, l'Associazione "Città della
Chianina" e la Pro Loco di Badia Tedalda.A livello internazionale l'interesse è
stato manifestato da Polonia, Repubblica Ceca, Slovacchia e Austria:"ma
siamo solo all'inizio", ha spiegato il promotore, il prof. Pier Luigi
Cellarosi.
Il progetto, che dovrà essere redatto entro ottobre da un Comitato scientifico
internazionale per l'accesso ai finanziamenti europei, parte da un assioma di
base: oggi più che mai la cultura è un fattore di economia e la storia ci aiuta
a valorizzare territori che custodiscono valori e culture antiche, in parte da
scoprire. Il Segretario alla Cultura della Repubblica del Titano sottolineava
come "investire in cultura è un modo per concepire il futuro e anzi
economia e cultura marciano insieme". La "materia prima" sono i
tracciati della viabilità antica, che si seganavano sui crinali, che toccavano
le vette sempre di grande fascino naturale e "simboli" di arcano;
percorsi segnati da stazioni di uomini già del terzo e secondo millennio a.C.
Il tracciato principale intende mettere in comunicazione l'Adriatico con il
Tirreno, passando per "stazioni dell'uomo del paleolitico" di
Covignano, del Titano, salendo fino al Sasso di Simone, scavalcando l'alta
Valmarecchia per sfociare nella Valtiberina e proseguire verso le zone
tirreniche. Vie di crinale- queste- ha sottolineato il prof. Peretto della
università di Ferrara – che stanno rendendo testimonianze preziose sulle
manifatture dell'ambra e quindi ci mettono in relazione con situazioni del Nord
Europa, sia scientificamente, sia come progetto non localistico ma di respiro
europeo. Atri dettagli storico-ambientali ai fini della costruzione del
progetto sono stati illustrati dai docenti Curina (Soprintendenza archeologica
di Bologna, Giorgetti (Università di Bologna), Mei (Università di Urbino).
Si capisce anche da questo come le nostre montagne centro-appenniniche, oggi
colorate di bianchi mantelli di mandrie Chinine- sono al centro di una
operazione che dovrebbe stimolare le istituzioni locali a farsi parte diligente
per una occasione davvero "storica", che ha nella Repubblica di San
Marino un motore straordinario.
Il progetto sarà multidisciplinare. C'è indubbiamente la necessità di campagne
di scavo mirate per acquisire nuove certezze e implementare di reperti
archeologici i musei già costituiti – ha dettagliatamente illustrato il prof.
Cellorosi- e "centri di raccolta" da attuare con le più moderne
tecnologie nei punti nevralgici delle "vie di crinale". La
documentazione archeologica verrà affiancata da documentazioni storiche,
ricostruzioni di ambienti antropici, didattica del patrimonio naturalistico,
piccoli "parchi" di sosta. Gli itinerari contemplano anche piste
ciclabili, percorsi pedonali: sono tutti strumenti di attrazione turistica per
nuovi "operatori economici di crinale", che nuovamente faranno di
queste nostre montagne le "strade della comunicazione
internazionale".
La Repubblica del Titano, sulle cui rupi germogliò un santuario umbro-etrusco,
sta predisponendo anche una imponente campagna mediatica. (Arezzo Notizie)
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