Una società senza regole
condivise, regole in grado di costruire un’alleanza tra individui che
perseguono scopi comuni, non esiste, non sarebbe una società. Il senso del dovere, la convivenza civile, il rispetto delle
diversità e la conoscenza di norme sono aspetti imprescindibili per la crescita
consapevole e partecipativa dei nostri figli, aspetti prioritari che
interessano la famiglia e la scuolain primis. Il diritto di cittadinanza, sancito dalla carta
costituzionale, non è un optional. E’ il cuore del vivere consapevolmente “con”
e “per” gli altri. E la scuola, per il ruolo che la società le affida, entra
nel merito e si fa ambiente portatore di valori di civiltà: superamento dei
pregiudizi e delle intolleranze; sviluppo dell’idea di diversità come bene da
coltivare e disseminare; abbattimento delle discriminazioni di genere o legate
al razzismo; promozione e rispetto della dignità dei diritti umani; creazione
delle condizioni perché germogli e si fortifichi la conoscenza dei diritti
fondamentali su salde radici che s’ispirino all’educazione alla legalità. Per questo, l’Istituto comprensivo “Lucio Voluseno” di
Sestino e Badia Tedalda, su proposta del Dirigente scolastico Monica Cicalini,
fa la sua parte. Dallo scorso anno ha avviato un progetto “legalità” in
collaborazione con l’Arma dei Carabinieri e l’educazione alla legalità entrerà
in classe nella secondaria di primo grado (medie) e nelle ultime classi della
Primaria con una serie di incontri che vedranno “in cattedra” il maresciallo
Fasulo, Comandante della Stazione dei Carabinieri di Sestino, e il maresciallo
Rizzo, Comandante della Stazione dei Carabinieri di Badia Tedalda, con il
coordinamento del capitano Giuseppe Di Matteo, Comandante della Stazione dei
Carabinieri di Sansepolcro. Si parlerà di regole, leggi, Costituzione ma anche dei rischi
ai quali le nuove generazioni sono e saranno esposte. Chi non conosce i giovani d’oggi, ad esempio, non sa che
vivono su mondi paralleli: il mondo reale e il mondo virtuale della Rete. Il
primo è l’ambiente quotidiano, la casa, la scuola, la famiglia, gli amici; il
secondo è il tablet, la Rete Internet, il profilo Facebook, Twitter, i social
network, le amicizie virtuali, la chat. Internet apre le porte alla globalizzazione. Amplifica le
potenzialità delle conoscenze, annulla i tempi di reperimento per le
informazioni, crea collegamenti e possibilità di interloquire a colpi di click
tra individui su versanti opposti del globo terrestre. Una rivoluzione
tecnologica e comunicativa che avremmo pensato appartenesse alla fantascienza e
che invece abbiamo in casa, anzi, in tasca dei nostri figli. Come ben sanno i
ragazzi di oggi che con i cellulari super compatti da tenere in saccoccia
convivono in ogni momento e in ogni luogo con la rete virtuale.Ma accanto alle straordinarie potenzialità della Rete,
emergono problemi di non poco conto. “I bambini e i ragazzi – si chiede la Dirigente Monica
Cicalini - sono in grado di utilizzare le nuove tecnologie in maniera adeguata
e responsabile? Hanno la percezione che tra i bit del computer si annidano
insidie che potrebbero portare gravi conseguenze? La straordinaria libertà
concessa alle ultime generazioni da modelli familiari, talvolta evanescenti, fa
coppia con la non sempre puntuale presenza degli adulti, dei genitori, che
lasciano i moderni internauti navigare liberamente senza restrizioni di sorta.
Così, bambini che si sentono adulti e adulti ancora ragazzini, se non schermati
da conoscenze adeguate, corrono notevoli rischi.” La libertà del mondo della Rete pullula di soggetti
malintenzionati, di personaggi che coperti da nomi non corrispondenti alla
realtà o dai modi affabili e apparentemente gentili, possono approfittarsi
dell’ingenuità degli imberbi. Sono note alle forze dell’ordine, e se ne ha
conoscenza attraverso i giornali o da recenti indagini di settore, numerose
violazioni della privacy, tentativi di truffa, di ricatto o pedofilia. La scuola, per il ruolo che la società le affida, non si
esime dal creare momenti di confronto, di approfondimento e di presa di
coscienza di un fenomeno che espone i più deboli, i bambini e gli adolescenti,
a rischi connessi all’uso talvolta inconsapevolmente spregiudicato di Internet. Nelle chat, per esempio, straordinario strumento di
comunicazione, il cibernauta viaggia da solo. Dall’altra parte della fibra
ottica non è in grado di capire chi ci sia né quali intenzioni abbia. E
uno scambio amichevole di cose futili può trasformarsi in tentativi di avere
incontri reali con finalità incerte. L’adolescente può trovarsi di fronte a
materiali e contenuti inadeguati (che mostrano violenze gratuite, istigano al
razzismo o che espongono espliciti riferimenti sessuali). Il progetto legalità dell’Istituto Voluseno, dunque, tra
lezioni ed approfondimenti raggiungerà l’apice - quando la primavera avrà
rasserenato gli animi e i passi appenninici - con la visita presso il Comando
provinciale di Arezzo, dove il Colonnello Roberto Saltamacchia incontrerà gli
alunni e i loro docenti per “toccare con mano” l’aspetto sociale ed educativo
dell’Arma dei Carabinieri. (Valtiberina informa.it)
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