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    giovedì 30 dicembre 2010

    Diga di Montedoglio: testimonianza video

    Rimane alta l'attenzione a poche ore dall'emergenza che ha riguardato la diga di Montedoglio, dove ieri sera si e' spaccata una delle paratoie di superficie del canale scolmatore insieme al muro di contenimento che la sorregge. Intanto e' in corso a Citta' di Castello un vertice con il presidente della Regione Umbria al quale per la Toscana partecipa, su indicazione del presidente della Regione Enrico Rossi, l'assessore all'agricoltura Gianni Salvadori. In Toscana e' ancora al lavoro il tavolo tecnico tra Protezione civile, Comuni, Prefettura, Carabinieri e Vigili del fuoco per monitorare la situazione, anche se il livello delle acque si sta progressivamente abbassando e
    l'allarme e' rientrato
    .
    Questo grazie anche all'immediata attivazione delle contromisure che hanno visto il coinvolgimento di tutte le sale operative di Protezione civile, prefettura, Province e Comuni interessati, soprattutto Anghiari e Sansepolcro i cui sindaci ieri sera si sono prontamente attivati in stretto contatto con il prefetto di Arezzo, Saverio Ordine. In via preventiva sono intervenuti anche i vigili del fuoco, che nelle ore piu' critiche hanno sorvolato tutta l'area con l'elicottero. Il guasto alla diga, di cui si stanno indagando le cause, ha provocato il venir meno del meccanismo di regolazione del livello dell'invaso con un conseguente incremento delle portate dell'acqua in uscita, circa 250 litri al secondo. Si e' subito provveduto a regolare la portata emessa tramite il canale di fondo e l'evacuazione in via precauzionale delle abitazioni che si trovano nei centri minori interessati dal tratto di fiume: 450 persone, 300 a Sansepolcro e 150 ad Anghiari, hanno trascorso la notte fuori casa. Non ci sono state aree allagate e gia' stamani i cittadini sfollati hanno potuto lentamente tornare nelle proprie abitazioni, constatato il progressivo abbassamento del livello della portata del fiume. L'acqua infatti sta defluendo attraverso lo sfioratore di superficie in modo del tutto compatibile con la tenuta dello scarico e non influisce in alcun modo sulla tenuta della diga. L'invaso di Montedoglio sul Tevere costituisce uno degli elementi fondamentali del sistema irriguo dell'Italia Centrale per le Regioni Umbria e Toscana e una una delle piu' grandi opere del genere in Europa. Progettato da Filippo Arredi e Ugo Ravaglioli nel 1971, l'invaso ha una capacita' di 150 milioni di metri cubi di cui 100 utilizzabili per programmi di restituzione al fiume, indispensabili non solo per le sue esigenze biologiche ma anche per quelle agricole. L'opera, iniziata nel 1977 e' stata completata nel 1993 e da allora l'invaso e' entrato parzialmente in esercizio progressivo, anche in relazione allo svilupparsi delle opere di collaudo. Proprio in questi giorni erano in corso le procedure di collaudo finale per la massima quota di invaso sfruttando lo scioglimento della neve. (AGI) Sep
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