I 4 tecnici italiani, rapiti mentre rientravano dalla
Tunisia nella zona di Mellitah, a 60 chilometri da Tripoli nei pressi del
compound della Mellitah Oil Gas Company, potrebbero essere nelle mani degli
scafisti. E' questa una delle piste seguite dagli 007. L'ipotesi, tutta da
verificare, è che i trafficanti in difficoltà per i maggiori controlli sulle
coste, abbiano cercato ostaggi per poter chiedere un altissimo riscatto.
I nostri connazionali potrebbero essere nelle mani dei
gruppi attivi a Zuara. Il timore ora che possano essere ceduti ad altre bande,
con il rischio di un aumento di riscatto a ogni passaggio oltre per la
incolumità degli stessi ostaggi.
Ma questa è soltanto una delle tante piste seguite dagli
investigatori. Nessuno può ancora escludere che il rapimento sia stato motivato
da ragioni politiche, forse i trafficanti di esseri umani potrebbero aver agito
per rappresaglia contro la missione unilaterale che ha il compito di
individuare le navi che salpano dalla Libia verso l'Europa.
C'e' poi chi ipotizza la pista o meglio lo spettro dei
terroristi dell'Isis. Ma per il momento si tratta solo di scenari, come quello
che puntava il dito contro il gruppo Geish al Qabila, l'Esercito delle tribù,
milizie tribali contrapposte a Fajr Libya. Considerata la realtà frammentata
della Libia, Paese diviso tra Tobruk e Tripoli, dove non esiste un unico
interlocutore.
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