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Santarcangelo la più grande delle fiere autunnali: dall'8 all 11 novembre la
festa di San Martino“
Le osterie nelle piazze con i menu della fiera, la gara per
la migliore piadina, le degustazioni della cipolla da acqua e dell’aceto
balsamico, la sagra dei cantastorie e l’omaggio a Secondo Casadei in occasione
del 60° anniversario di “Romagna Mia”, la fiera raccontata in dialetto, la
disfida del pallone col bracciale allo sferisterio, le visite guidate alle
grotte con degustazioni di Sangiovese, il Luna Park e i burattini. Ormai a
pochi giorni dall’inizio della più grande delle Fiere d’Autunno, San Martino si
presenta ancora una volta con un programma ricchissimo di eventi
enogastronomici e culturali da non perdere.
Da sabato 8 a martedì 11 novembre, durante i quattro giorni
della Fiera dei Becchi edizione 2014, Santarcangelo offrirà le proposte più variegate
per lo shopping, le curiosità ed i sapori della gastronomia, grazie anche ai
circa 500 espositori (la metà dei quali ambulanti e per la restante parte
nell’ambito dei settori specializzati) presenti nelle vie e nelle piazze del
centro. Per chi invece preferisce “assaggiare” la fiera in Anteprima le osterie
e i settori specializzati saranno aperti dalle ore 16 di venerdì 7 novembre.
Il Menu della Fiera
Elia Gallavotti, nel suo “Giornale di Notizie di
Santarcangelo”, racconta che già nell’800 la Fiera di San Martino era una sorta
di Paese di Cuccagna: cibi e vino in gran quantità, per un banchetto di strada
aperto a tutti. E la tradizione continua anche quest’anno: ricco e vario,
infatti, si presenta il “menu” della Fiera. È la piadina, con salsiccia e
cipolla, la vera regina della festa: c’è un po’ dappertutto; in particolare in
piazza Marconi, all’Osteria di San Martino, ma anche in piazza Ganganelli.
Diversi, in piazza, sono i punti che propongono specialità
del territorio: all’Osteria Romagnola si gustano i caldi piatti della
tradizione, al Girarrosto fumano gli spiedi; l’Osteria di Urbinati ha prodotti
da forno, dolci e salati; Il Farneto, propone piatti a base di asino; la
Fattoria Il Monte cuoce polpette d’ogni tipo; Pès la friggitoria di mare offre
prelibatezze di strada. La polenta si
trova all’Osteria dei Mulini, nella piazzetta del Lavatoio, mentre in piazza
Marini ci sono castagne, spianate, bomboloni e crostini toscani.
L’Arena del Parco della Fiera ospita, anche quest’anno, La
Griglia di Marco Migani, il maestro riminese de Le Carni, con asado di
chianina, grigliate e specialità romagnole. Lì vicino, in via De Bosis, la
brigata di Dalla Mary propone piatti della tradizione, come cotiche e fagioli,
maltagliati ai ceci e zuppe raffinate, anche al tartufo. In piazza Balacchi, La
Sangiovesa, sulla bancarella affetta porchetta e scodella bontà. Il “menù”
della Fiera è ricco di tante sorprese, tutte da scoprire: girando qua e là,
troverete le cantarelle di una volta, le gauffres del Belgio, le grigliate
toscane, la birra artigianale veneta, i ceci alla brace, e gli arrosticini
d’Abruzzo. I veri golosi si danno appuntamento alla Sca-Luveria, sulla gradinata
di via Saffi, con leccornie d’ogni tipo, tra cui i dolci alle castagne di
Marradi.
E per finire? Caldarroste e cagnina! Un morso, un sorso e si
ritorna indietro nel tempo. Effetti ed affetti magici del mangiare in Fiera.
La Cipolla da Acqua
La cipolla ed in particolare la Cipolla da Acqua, o Cipolla
dell’Acqua, appartiene alla memoria, alle tradizioni ed alla gastronomia di
Santarcangelo. La ‘biònda ad Santarcanzal’, quindi, è un tratto identitario
della nostra città e dei suoi abitanti, chiamati un tempo ‘zvuléun’, ovvero
cipolloni. Oggi, però, questo ortaggio, dolce, gustoso e digeribile, sopravvive
solo per la passione e la paziente opera di pochi agricoltori. Ora, Comune e
Pro Loco vogliono rilanciarne produzione, consumo ed immagine, valorizzando la
tipicità di questo prodotto della nostra terra. Per questo, in accordo con le
Associazioni di settore, è stato organizzato un incontro di lavoro nella
giornata di sabato 8 novembre alle ore 10, primo giorno della Fiera, alla casa
della Cultura. Sono stati invitati esperti e produttori per capire se può
nascere un progetto coordinato che porti alla valorizzazione della ‘zvola
d’aqua’.
Dopo il saluto dell’Assessore Paola Donini, sono previsti
interventi di esperti: Vanni Tisselli del CRPV di Cesena, Alberto Ventura
dell’Ufficio Percorsi di Qualità della Regione Emilia Romagna, Stefano Cerni
del Servizio Agricoltura della Provincia di Rimini, Ezio Rughi del Consorzio
Agrario di Rimini, Natalino Cappelli del Comune di Santarcangelo, Lorenzo
Falcioni della CIA di Rimini e la Coldiretti di Rimini. Ciascuno tratta aspetti
diversi ed offre spunti e consigli agli agricoltori che possono comunque porre
domande e condividere esperienze. Sono stati invitati anche due consumatori:
Massimiliano Mussoni, chef de La Sangiovesa, e la Collina dei Poeti. Per chi
vuole coltivare la Cipolla, infatti, è importante avere qualche garanzia che il
prodotto sia poi consumato. Quest’incontro dovrebbe essere solo l’inizio di un
percorso. Se son bulbi, cresceranno…
I Cantastorie e Romagna Mia
San Martino, a Santarcangelo, è il giorno della tradizionale
Sagra Nazionale dei Cantastorie. Questa è la 46a edizione,
29a per Santarcangelo. I cantastorie, con le loro esibizioni semplici ed
immediate, i loro racconti ingenui o impegnati, i loro strumenti curiosi e
accattivanti, ci riportano agli spettacoli di strada di un tempo, quando la TV
non era ancora padrona della nostra
fantasia.
Gli ospiti di quest’anno, come sempre, vengono da regioni
diverse. Da Modena arriva Gianni Molinari che continua la tradizione di una
storica famiglia d’arte. Di Bologna è Fausto Carpani, con le sue ballate
graffianti, accompagnato da un funambolo della chitarra, Antonio Stragapede, e
da un mago della fisarmonica, Paolo Gentiloni. Dalla Toscana torna Lisetta
Luchini, con canti tradizionali e ironici stornelli: lei canta e suona la
chitarra in compagnia della senese Marta Marini al mandolino.
Uno strumento inconsueto per la piazza è l’arpa: ebbene
quest’anno ne arrivano due. Le suonano due artiste milanesi: Roberta Pestalozza
ed Azzurra Giudici che, con il violino di Giampaolo Verga, raccontano storie e
musiche di paesi diversi. Completa il programma un artista mai venuto a
Santarcangelo: il veronese Uber Bampa, erede della tradizione artistica della
famiglia Bampa, con la sua capacità d’intrattenere alla vecchia maniera. I
Cantastorie vi aspettano martedì 11, dalle 10 alle 12, in piazza Ganganelli e
in via Battisti; si continua, solo in piazza, dalle 14.30. Durante il
pomeriggio, verso le 16.30, la Fiera e i Cantastorie rendono omaggio a Secondo
Casadei, nel 60° anniversario della canzone “Romagna Mia”. Alla figlia del
Maestro, Riccarda Casadei, viene consegnata una targa per ricordare la
vicinanza culturale e musicale tra il mondo dei Cantastorie e l’autore della
canzone simbolo della Romagna nel mondo. Subito dopo i Cantastorie intoneranno
la famosa melodia, invitando il pubblico a cantare. La Sagra è organizzata in
collaborazione con l’AICA - Lorenzo De Antiquis e con il contributo della Banca
Malatestiana.
Il Dialetto in Fiera
Nelle sere d’autunno, una volta, nelle veglie, si
ritrovavano famiglie e gruppi d’amici, per raccontare storie e recitare versi,
tutti in dialetto. Anche per la Fiera si rinnova questo rito: alcuni poeti e
scrittori di Santarcangelo e dintorni, si ritrovano in piazza, sotto la tenda
destinata agli eventi, per creare “Un Trèb par San Martoin”. Trebbo è una
parola antica, usata anche dai cantastorie, per definire un gruppo di persone
che si ritrovano per raccontare o ascoltare. Sono autori di età, stili,
contenuti diversi, tutti accomunati dall’amore per il dialetto romagnolo.
Ognuno legge i propri testi che raccontano la Fiera, la vita di una volta,
aneddoti ed atmosfere che ricostruiscono un panorama della memoria.
Partecipano: Stefano Stargiotti, che ha coordinato la serata, Germana Borgini,
Gilberto Bugli, Sergio Lepri, Dauro Pazzini. Marco Giorgi legge un brano di
Giorgio Ricci ed uno di Rino Salvi. Sono invitati tutti gli amanti del dialetto
e delle tradizioni. L’appuntamento è per sabato 8 alle 21, in piazza
Ganganelli. Tutta in dialetto è anche la visita guidata al Museo Etnografico,
in programma domenica 9 alle 15.30. Si chiama "Imbrènda mé Museo"
(merenda al Museo). Un modo per far rivivere attrezzi ed oggetti dei campi con
la lingua di chi li usava. Il dialetto ritorna in piazza Ganganelli, lunedì 10,
vigilia di San Martino, alle ore 21, con “l’immenso” poeta Ettore Mussoni, che
presenta “Aiutatemi” monologhi e poesie in dialetto romagnolo, italiano,
inglese e francese. Al contrabbasso Elio De Paoli ed alla chitarra Leonardo
Neri. Una serata spumeggiante e generosa, che fa ridere e pensare; da non
perdere.
Il Palio dei Tre Premi
Torna il Palio della Piada giunto alla 17a Edizione. La
simpatica iniziativa è nata infatti nel 1998 con lo scopo di mantenere viva la
tradizione di questo autentico gioiello della tradizione gastronomica romagnola. La gara perciò sarà il banco di
prova per riscoprire questa tipicità locale che cambia ingredienti, sapore e
spessore, di paese in paese, di casa in casa. Quest’anno il Palio fa sul serio:
la sfida tra le varie zone e frazioni della città è stata preparata da vere
gare di qualificazione. A Sant’Ermete, per esempio, si sono sfidate numerose
azdore per decidere chi dovesse partecipare. Il 1° premio per la categoria
frazioni è un artistico piatto di ceramica. C’è poi la categoria Over con un
prosciutto per il vincitore. Ma il Palio è aperto anche ai giovani: sono loro
infatti l’anello di trasmissione verso il futuro di quest’arte semplice e buona.
Ai giovani è dedicata una sezione di concorrenti che si contendono una cena per
quattro persone, offerta dalla Pro Loco. Uno scettro premierà il vincitore
assoluto. L’appuntamento è per
domenica 9 novembre in piazza Ganganelli, dalle ore 14, allo Stand degli
eventi, attrezzato per l’occasione come una grande cucina. Trenta persone si
danno appuntamento munite del solo matterello e di tanta allegria. Una giuria,
corruttibile solo per la gola, assaggia e decreta la miglior piada dell’anno.
Anche quest’anno il Palio è organizzato dalla Pro Loco, con la collaborazione
della Fiera di San Martino e della Banca Malatestiana. Per informazioni e
prenotazioni (aperte fino all’8/11) rivolgersi alla Pro Loco, aperta tutti i
giorni, tel. 0541/624.270 - iat@comune.santarcangelo.rn.it.
Al Campo della Fiera e la Disfida del Bracciale
L’attuale Parco urbano di Santarcangelo è stato, in passato,
uno spazio importante per lo sviluppo e l’affermazione delle Fiere di
Santarcangelo. Qui infatti si radunava il bestiame che arrivava da varie parti
d’Italia, anche grazie all’avvento della Ferrovia, che costituiva l’attrazione
e la ricchezza principale delle Fiere, in particolare di San Martino. Si inizia
a dibatterne in Consiglio Comunale nel 1863: allora come oggi, quando si parla
d’urbanistica, si creano diverse fazioni. Ci vogliono cinque anni e poi
finalmente si decide, nel 1868. I lavori, invece, furono assai rapidi: due anni
di preparazione ed un anno di lavori. L’inaugurazione avviene il 29 settembre
1871 ed un anno dopo viene completato per organizzarci corse con cavalli e
barroccini. Per decenni è stato usato per le Fiere e chiamato, di volta in
volta: Campo della Fiera, Campo Fierato, Foro Boario. Col tramonto dei “Bu”
come mezzo da lavoro le Fiere si trasformano. Quell’area di 6000 mq. diventa
campo di calcio, parcheggio, Luna Park. Poi, col nuovo millennio, la svolta.
Qualche anno di nuovi dibattiti; infine, partono i lavori e questo spazio
cambia ancora funzione. Il 25 aprile 2006 viene inaugurato come parco cittadino
e sono i cittadini con una votazione popolare a sceglierne il nome, nuovo ed
antico: Campo della Fiera. Non altri. In occasione di San Martino 2014, gli
organizzatori della Fiera rendono omaggio a questo luogo, che ha contribuito
alla fortuna delle Fiere, con un’insegna. Solo un’insegna, per ricordare un
nome, per evocare una storia. In tema di rievocazioni, l’Associazione
Tamburello Amati, propone la Disfida del Bracciale, domenica 9 alle 14 nello
Sferisterio. Alcuni valorosi giocatori di Mondolfo e di Santarcangelo si
battono per il pubblico della Fiera in un match appassionante, oggi come un
tempo. Una volta, infatti, proprio in occasione delle Fiere, il gioco del
pallone a bracciale infiammava gli spettatori e costituiva una delle attrazioni
principali delle manifestazioni fieristiche. Ricchi erano gli ingaggi dei
giocatori che gli impresari si ripagavano con vertiginosi giri di scommesse.
Questa Disfida è dedicata anche ai grandi campioni santarcangiolesi del
bracciale, tra cui: Amati, Darolt, Macrelli.
Il Museo in Piazza
Il Museo Etnografico degli Usi e Costumi di Romagna
(Fondazione Fo.Cu.S) è il baule della memoria
di Santarcangelo e del territorio. Naturale, perciò, che torni
quest’anno in Fiera: in piazza Ganganelli trovate il suo stand, vicino alla
Banca, dove non si vendono cose, come nelle bancarelle, ma si regalano ricordi,
alle generazioni più attempate, immagini ed idee ai più giovani. L’obbiettivo,
comunque, è unico: rinforzare l’identità della comunità. Nel gazebo de Il Museo
in Piazza – La Romagna dei Contadini, attivo dall’8 all’11 novembre, sono
esposti attrezzi agricoli e, soprattutto, le antiche coperte da buoi. Sono
quelle che gli allevatori utilizzavano per agghindare le schiene degli animali
da portare in Fiera. Erano forme accattivanti di promozione per attirare i
potenziali acquirenti. Così come il fiocco colorato, che adornava le larghe
corna dei bovini romagnoli. La Fiera, inoltre, è un’occasione per visitare i
nostri Musei; non solo perché l’ingresso è gratuito, ma anche per fare un
viaggio nel tempo. Il Met sarà aperto dalle 15.30 alle 18.30, il MUSAS, dalle
15 alle 19.
Anche il piccolo ma vivace Museo del Bottone aspetta i
visitatori che vogliono inoltrarsi nella calma delle Contrade: sarà aperto
dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 14.30 alle 19.30.
Per i Bambini
La Fiera fa tornare tutti un po’ bambini. Con le sue
atmosfere di una volta, suscita ricordi infantili. Per questo la Fiera dedica
alcune iniziative proprio ai bambini. Si inizia martedì 4 novembre, al
pomeriggio, con la Festa del Bambino al Luna Park. Centinaia di bambini e
ragazzi dai 4 ai 13 anni si trovano al Luna Park, stimolati dai biglietti
agevolati, per sperimentare vecchie e nuove attrazioni. La Festa è organizzata
dalla Fiera in collaborazione con gli operatori dello spettacolo viaggiante.
Dall’8 all’11, nel piazzale Francolini, vicino ai trattori, nuovi e vecchi, il
Tornado Ranch invita tutti i bambini al Battesimo della Sella: un giro sui pony
per sentirsi un piccolo cow boy, naturalmente con l’assistenza di validi
istruttori. Sabato 8 e lunedì 10, dalle 14.30 alle 17.30. Domenica 9 e martedì
11 anche dalle 9.30 alla 12.30. Lunedì 10, alle 16, in piazza Ganganelli, la
Compagnia Vladimiro Strinati presenta lo spettacolo di burattini: “Due
Burattini ed un Bebè”, una farsa divertente per bambini d’ogni età. Lo
spettacolo è organizzato dalla Fiera in collaborazione con il Museo che coi
burattini ha una lunga familiarità: sia per la sezione espositiva ad essi
dedicata, sia con la rassegna Favole d’Agosto, che da anni anima l’estate delle
famiglie santarcangiolesi.
balsAMICO come l’Aceto
La Scuola dei Sapori è un’iniziativa di qualità che da 11
anni si rivolge ai gourmet (in italiano: golosi) in occasione della Fiera, per
approfondire la conoscenza di prodotti e produttori di cibi tipici del nostro e
di altri territori. Iniziata dalla Fiera, continuata dalla Pro Loco, la Scuola
da qualche anno è organizzata dalla bottega Girometti Formaggi. Quest’anno si
va alla scoperta di un’eccellenza della cucina Emiliana: l’Aceto Balsamico di
Modena IGP. Ospite è l’Acetaia Reale dell’Azienda Agricola Leonardi di Magreta
di Modena. Il titolo della serata, “balsAMICO, come l’Aceto”, sottolinea la
capacità di questo straordinario condimento di abbinarsi ai cibi più diversi
nobilitandoli con un sapore antico e seducente. L’esperto Claudio Cavazzuti
racconterà tecnica e tradizione che, grazie al lungo processo di maturazione e
a metodi affinatisi nei secoli, porta il vero Aceto Balsamico ad essere uno dei
prodotti inimitabili del Made in Italy nel mondo. Alla presentazione seguono
assaggi e golosi abbinamenti. Organizza
lo staff della bottega Girometti Formaggi, in collaborazione con la Fiera.
Posti limitati; prenotazioni in bottega. Appuntamento per giovedì 6 novembre
alle 21, presso il Ristorante L’Arcangelo, in via Battisti.
Biciclette d’Epoca
Maurizio Urbinati è un fornaio dalle mille risorse ed
energie. Oltre a fare buon pane ed ottimi panettoni, colleziona cose vecchie
speciali: le biciclette d’epoca da lavoro. Una meticolosa ricerca condotta un
po’ in tutta Italia ha permesso a Urbinati di riunire diversi esemplari, unici
nel loro genere, accuratamente riadattati e accessoriati degli strumenti
indispensabili per mestieranti senza fissa dimora che svolgevano i loro lavori
direttamente a domicilio, casa per casa, nelle campagne, nelle strade o nelle
piazze. Lavori che potevano consistere nella riparazione di oggetti e utensili
di uso quotidiano, nella prestazione di piccoli servizi oppure nella vendita di
generi di consumo e che spesso erano ripagati in natura, con il vitto per la
giornata e un ricovero notturno. Per citarne alcuni, arrotino, barbiere,
bersagliere, cantastorie, ciabattino, falegname, fotografo, giornalaio,
lattaio, pompiere, scrivano ed altri ancora. Le bici di Urbinati, reduci da
mostre di prestigio in altre città, saranno in esposizione a Santarcangelo, con
il titolo “Arti e Vecchi Mestieri in Bici”. La mostra, che presenta una
selezione dei pezzi più significativi, viene allestita nei locali della vecchia
biblioteca, con ingresso da via Cavallotti, dietro al Municipio. Sarà aperta
dall’8 all’11 novembre, dalle ore 9.30 alle 12.30 e dalle 14.30 alle 18.30. La
Mostra è realizzata con la collaborazione della Pro Loco e con il contributo di
Banca Malatestiana.
Le Grotte ed il Mons Jovis
Un vero matrimonio tra storia e buon vino, è quello
organizzato dalla Pro Loco di Santarcangelo e dalla cantina Rocche
Malatestiane. Eccezionalmente per la fiera di San Martino, le visite guidate
alle grotte prevedono anche una degustazione di Mons Jovis (Vino Sangiovese Colli
di Rimini) - Rocche Malatestiane, affinato nelle grotte di Palazzo Ruggeri a
Santarcangelo. L’iniziativa avrà luogo sabato 8 e domenica 9 novembre, alle ore
17.00 e 17.45, con partenza dall’Ufficio IAT Pro Loco, in via Battisti 5. Il
costo è di 4,00 euro a persona (inclusa la degustazione). Per prenotazioni:
Tel. 0541/624.270, e-mail: iat@comune.santarcangelo.rn.it.
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